Collaboratore familiare INPS: quando pagare i contributi previdenziali
Sappiamo bene come assumere nuovo personale presenti costi alquanto elevati dovuti all’eccessivo carico fiscale e previdenziale sul lavoro subordinato pertanto, aziende e imprenditori cercano soluzioni alternative per disporre di forza lavoro limitando le spese. In tal senso, un’opportunità viene offerta dai cosiddetti collaboratori familiari INPS.
La legge consente ad aziende commerciali, imprese artigiane e agricole di avvalersi dell’opera offerta da un soggetto legato al titolare con rapporti di parentela entro il terzo grado. Per esempio, il figlio diciottenne durante le vacanze estive può collaborare all’interno dell’azienda familiare, così da affrontare la prima esperienza lavorativa e, al contempo, contribuire all’attività senza gravare eccessivamente sui costi d’esercizio.
Se questa tipologia di rapporto di lavoro viene esercitata a titolo gratuito, e svolta in maniera occasionale, dà diritto all’esenzione del versamento dei contributi INPS. Viceversa, se la prestazione risulta continuativa, dovrà essere regolata con specifico contratto e prevedere un’adeguata retribuzione.
Andiamo dunque a scoprire chi può sfruttare tale opportunità e le condizioni da rispettare.
Indice:
La normativa sul collaboratore familiare INPS?
Il collaboratore familiare INPS è una figura lavorativa che può svolgere mansioni unicamente all’interno di:
- aziende commerciali;
- imprese artigiane;
- aziende agricole.
Il requisito fondamentale è la sussistenza di un rapporto di parentela tra il titolare dell’attività e il collaboratore. In particolare, l’INPS ha stabilito come il familiare che intende prestare la propria opera debba risultare un parente entro il 3° grado oppure un affine entro il 2° grado.
A tal proposito, è l’articolo 74 del codice civile a chiarire il significato di parentela, definendola come il vincolo tra due soggetti che discendono dallo stesso stipite. Ciò significa che, ad esempio, padre e figlio sono parenti in linea retta di primo grado, mentre fratelli, nipoti e zii sono parenti in linea collaterale di secondo grado.
Inoltre, il vincolo di parentela riguarda anche i cosiddetti affini, ovvero il legame che unisce il coniuge con i parenti dell’altro coniuge.
Esenzione versamento contributi INPS per il collaboratore familiare
Una peculiarità di tale figura lavorativa è l’esenzione del versamento dei contributi INPS. Tuttavia, per usufruire di tale beneficio, è necessario che il collaboratore familiare svolga l’attività in modo sporadico e del tutto occasionale. Qualora venisse riscontrata la natura prevalente e continuativa della sua collaborazione, il titolare dell’impresa dovrà assumere il lavoratore con apposito contratto e congrua retribuzione.
Ricordiamo che per definire il concetto di prevalenza l’INPS fa riferimento alle attività di natura imprenditoriale rientranti nelle disposizioni dall’articolo 2195 del codice civile. Ovvero, riguardano attività economiche svolte in modo professionale dall’imprenditore avvalendosi di apposita organizzazione, allo scopo di produrre beni e servizi e con iscrizione obbligatoria presso il Registro delle imprese.
Perché l’attività sia considerata occasionale, titolare dell’impresa e collaboratore familiare devono prestare molta attenzione a non oltrepassare il limite di novanta giorni lavorativi nell’anno solare, vale a dire 720 ore annuali. A riguardo, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha però chiarito come le 720 ore possono essere conteggiate anche superando i 90 giorni, a patto che l’attività risulti comunque occasionale.
Tale precisazione è alquanto importante poiché permette, ad esempio, al nonno di aiutare tutti i giorni per poche ore il figlio, titolare di un esercizio commerciale, così da permettergli di accompagnare il proprio bambino a scuola, dal medico o per altre eventualità.
Riassumendo, per assumere un collaboratore familiare e beneficiare dell’esenzione dell’iscrizione all’INPS e versamento dei relativi contributi, è richiesto:
- legame di parentela tra titolare dell’attività e collaboratore;
- lavoro svolto a titolo gratuito;
- prestazione esercitata occasionalmente;
- nessun vincolo di subordinazione che preveda il rispetto di orari fissi e prestabiliti.
- un massimo di 720 ore lavorative all’anno (si possono superare anche i 90 giorni di lavoro).
Il concetto di lavoro prestato a titolo gratuito è stato ribadito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, precisando come il collaboratore familiare INPS non debba ricevere compensi proprio per la natura solidale dell’opera prestata, legata a sentimenti affettivi e non a motivazioni meramente economiche.
Iscrizione all’INAIL
Se il collaboratore familiare svolge un’attività lavorativa per più di 10 giorni all’anno, il titolare dell’azienda ha l’obbligo di iscriverlo all’INAIL. In questo modo il lavoratore gode di apposita copertura assicurativa in caso di un eventuale infortunio.
L’imprenditore dovrà corrispondere il premio INAIL richiesto, sebbene risulti esonerato dal versamento dei contributi previdenziali.
Contratto di lavoro per il collaboratore familiare INPS
Il collaboratore familiare INPS non richiede un contratto di lavoro, ma nemmeno una forma scritta poiché la prestazione è di tipo occasionale. Pertanto sarà sufficiente, da una parte la manifestazione di volontà del collaboratore di svolgere la sua opera all’interno dell’impresa di famiglia e, dall’altra, la cosiddetta facta concludentia, ovvero un fatto concludente che si verifica nel momento stesso in cui avviene la prestazione.
Sebbene la legge non imponga nulla di scritto, è consigliabile provvedere a regolarizzare il patto mettendo nero su bianco gli accordi principali, così da evitare malintesi e in caso di controversie far affidamento all’atto sottoscritto da entrambe le parti.
Comunicazione partecipazione lavorativa del collaboratore familiare
Al fine di semplificare l’iter burocratico e permettere comunicazioni semplici e immediate, dal 2010 le imprese artigiane e commercianti possono avvalersi del servizio telematico ComUnica.
Come si intuisce dal nome, si tratta di una comunicazione unica con cui il titolare dell’attività può interagire nello stesso tempo con tutti gli enti interessati (Agenzia delle Entrate, Camera di Commercio, INAIL e INPS), al fine dell’iscrizione al Registro delle imprese, attribuzione del codice fiscale dell’impresa e della partita IVA, oppure per conoscere la situazione creditoria / debitoria e ottenere l’estratto conto previdenziale, nonché in caso di assunzione o cancellazione di un collaboratore familiare.
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