Come funzionano i buoni pasto digitali
Il buono pasto cartaceo è ormai solo un vecchio ricordo visto che da alcuni anni è stato affiancato e, nella maggior parte dei casi, sostituito dal più pratico formato digitale.
Carta elettronica e codice a barre sull’app sono i metodi moderni per sfruttare rapidamente e con maggior convenienza i ticket restaurant, anziché i tradizionali carnet consegnati dall’azienda ai dipendenti. Andiamo a scoprire come funzionano i buoni pasto elettronici, quali vantaggi offrono e la normativa fiscale a cui sono soggetti.
Indice:
Cos’è il buono pasto digitale o elettronico
La funzione del ticket restaurant non è cambiata nel corso degli anni e rappresenta un contributo economico che l’azienda offre ai propri dipendenti per l’acquisto di generi alimentari e bevande in esercizi convenzionati. La modifica riguarda il mezzo utilizzato che passa dal classico blocchetto composto da foglietti di carta a una tessera simile ad un bancomat.
Con il formato cartaceo il titolare deve staccare un certo numero di biglietti in base alla spesa sostenuta, mentre il buono pasto digitale può essere impiegato in due modi diversi. Il lavoratore sceglie se “strisciare” fisicamente la tessera nel POS, oppure mostrare il codice a barre sullo smartphone. In quest’ultimo caso si dovrà utilizzare l’app messa a disposizione dalla società che eroga il servizio dei buoni pasto.
Come funziona il buono pasto digitale?
Il principio di funzionamento del buono pasto, sia esso in formato cartaceo che elettronico, non cambia. Il titolare può utilizzare i buoni in tutti gli esercizi convenzionati che accettano tale metodo di pagamento. Nello specifico si tratta di ristoranti, bar, tavole calde, negozi di generi alimentari e anche molti supermercati.
È importante sottolineare che i buoni pasto digitali possono essere impiegati anche su e-commerce convenzionati per effettuare acquisti online. Inoltre, i ticket restaurant vengono accettati da diversi servizi di take away e consegna a domicilio, il che permette al lavoratore di ordinare e consumare i pasti dove desidera. Un notevole vantaggio specialmente per chi è costretto a lavorare in smartworking.
Dal lato pratico il sistema di pagamento con i buoni pasto digitali è alquanto semplice. Una volta fornito il codice a barre, oppure inserita la carta nel POS, l’importo viene scalato dal credito accumulato dal titolare. Il tutto sulla base degli accordi che l’azienda ho stipulato con la società erogatrice per stabilire il valore di ogni buono pasto.
Ricordiamo che è possibile cumulare fino ad un massimo di 8 ticket per ogni transazione. Nel caso in cui la cifra da pagare risultasse superiore, il saldo potrà essere effettuato in contanti o con carta di credito/bancomat personale.
I vantaggi del buono pasto digitale
Il buono pasto elettronico comporta parecchi vantaggi rispetto ai vecchi buoni pasto cartacei sia per l’azienda che i lavoratori. Come tutti i sistemi digitali che utilizziamo quotidianamente, anche in questo caso il principale beneficio è la grande praticità del mezzo. L’importo viene caricato direttamente sulla carta, o tramite l’app, e il titolare impiega la tessera elettronica o lo smartphone per effettuare il pagamento della merce acwuistata in tutta comodità.
Da non dimenticare l’aspetto riguardante la sicurezza. In caso di smarrimento del carnet, i buoni pasto non sono più recuperabili. Al contrario, se dovessimo perdere la tessera, oppure subire il furto del dispositivo mobile o della carta elettronica, i buoni pasti possono essere bloccati e recuperati attraverso un secondo account.
Per l’azienda, il passaggio ai ticket restaurant digitali assicura un notevole risparmio per via della gestione semplificata. Viene infatti a mancare tutta la parte logistica rappresentata dalla spedizione e distribuzione dei blocchetti cartacei.
Disciplina fiscale dei buoni pasto
I buoni pasto sono soggetti ad un regime fiscale agevolato sia per l’azienda che per i lavoratori dipendenti. Le ultime modifiche risalgono alla Legge di Bilancio 2020 che ha aggiornato il livello di esenzione sia dei ticket restaurant cartacei che digitali. Nel primo caso l’importo massimo esentasse per un buono pasto è stato abbassato a 4 euro giornalieri a persona, rispetto ai 5,29 euro in vigore fino al 31 dicembre 2019.
La soglia per il formato elettronico, invece, è aumentata da 7 a 8 euro. Rimanendo entro i suddetti limiti, l’importo risulta completamente esente da imposizione e non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente. In caso contrario, ovvero di superamento di tale soglia, il buono pasto viene considerato alla pari di un fringe benefits. Ciò significa che gli importi oltre la soglia d’esenzione devono essere inseriti in busta paga e contribuiscono ad aumentare la base imponibile.
I vantaggi fiscali per l’azienda sono la totale deducibilità dei buoni pasto e la detrazione dell’IVA al 4%. Quest’ultima agevolazione è valida solo per i ticket restaurant digitali. Ditte individuali e liberi professionisti godono della detrazione integrale dell’IVA al 10%, mentre in dichiarazione dei redditi possono scaricare il 75% dei costi, ma fino a un limite massimo pari al 2% del fatturato.
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