Come non pagare le tasse in Italia

Né i ricchi né i meno abbienti hanno mai accettato volentieri il pagamento delle tasse, indigeste da sempre a imprese, artigiani e privati cittadini. In Italia poi le imposte da versare alle casse dello Stato sono tante e spesso si discute su possibili riduzioni o eventuali tagli.

Nonostante i dibattiti accessi e ripetuti nel tempo e l’alternanza tra i Governi, non si è mai trovato un punto d’incontro soddisfacente per tutte le categorie. La sensazione generale sulle tasse è di insoddisfazione totale, un malcontento diffuso mai cancellato. In un contesto simile sono diversi i tentativi dei contribuenti italiani per non pagare le tasse e per alleggerire i bilanci familiari dal peso fiscale.

Tuttavia, è bene ribadire fin dall’inizio che non è lecito evadere il Fisco e, soprattutto, non bisogna vivere sulle spalle delle persone oneste che regolarmente pagano le tasse. Detto questo, spesso vengono impiegati da più parti metodi legali, meno legali o per nulla legali per eludere il Fisco italiano.

Di seguito, ecco cosa sapere su coloro che provano a diventare invisibili al Fisco, sui trasferimenti in un Paese estero, sulla donazione, sulla costituzione di una società, sulle fatturazioni false, sugli scontrini invisibili e sulle finte separazioni.

Indice:

 

Diventare invisibile al Fisco

come non pagare le tasse in italiaPer non pagare le tasse c’è chi prova anche i mezzi più incredibili, come diventare invisibile nei confronti del Fisco. Una circostanza abbastanza paradossale dal momento che, fin dalla nascita, si viene regolarmente registrati all’Ufficio Anagrafe del Comune di riferimento attraverso l’atto di nascita e all’Ufficio Tributi tramite il codice fiscale.

Poi però, qualcuno non apre conti correnti, non compra con bancomat o carta di credito, non rinnova il documento di riconoscimento, non prende la patente di guida, intesta le utenze a un terzo, non apre una casella di posta elettronica e, soprattutto, non presenta la dichiarazione dei redditi annuale. Inoltre, potrebbe stringere una stretta amicizia con qualche bravo medico per evitare, addirittura, di andare in ospedale al momento del bisogno.

In parole semplici, non lascia traccia di sé. In queste ipotesi molto anomale, il Fisco può solo aspettare qualche passo falso. L’Amministrazione Tributaria infatti, agisce con delle verifiche incrociate sui costi legati alle auto, sulle spese per le visite sanitarie, sulle utenze domestiche, sulle spese per i viaggi, etc. Si tratta di una sfida a distanza tra il Fisco e il soggetto che tenta di non pagare le tasse nascondendo la propria identità.

 

Trasferimento all’estero

Aumentano i casi di italiani disposti a trasferirsi all’estero per non pagare le tasse nel nostro Paese. Un preoccupante fenomeno confermato da autorevoli studi di settore e molto difficile da frenare. Trasferimenti diretti prevalentemente verso quei Paesi stranieri che assicurano un buon tenore di vita con meno denaro, proprio per effetto di una pressione fiscale molto più contenuta di quella italiana. Un modo per pagare molto meno tasse e alzare la propria qualità di vita.

Fino a qui sembra tutto semplice, invece con il trasferimento all’estero si lasciano gli affetti più cari e le abitudini consolidate nel tempo. Dal punto di vista strettamente giuridico, inoltre, quando si compie un passo del genere è necessaria l’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) e non solo. Con un trasferimento oltre i confini nazionali non è infatti possibile:

  • essere iscritti nei registi dell’Anagrafe della popolazione residente nel nostro Paese per un tempo superiore alla metà dell’anno;
  • essere domiciliati e dimorare abitualmente nel nostro Paese per più di metà dell’anno.

In sintesi, per non pagare le tasse in Italia non basta fissare la residenza in un Paese estero, ma è necessario effettivamente viverci per almeno 184 gg l’anno. In caso contrario, si rischia di essere accusati del reato di evasione fiscale.

 

Donazioni, ONLUS e società

Un’altra pratica legale per non pagare le tasse o per pagarne molto meno è quella legata alle donazioni. Fare beneficenza in favore di persone in difficoltà è sicuramente un gesto di grande generosità, meno nobile se il fine è quello donare soltanto con l’intento di evadere il Fisco italiano. Si può donare il denaro a qualche Ente No Profit per contribuire a migliore le condizioni di vita delle persone più bisognose, oppure a qualche società sportiva dilettantistica per permettere ai ragazzi di intraprendere una migliore e di sani principi. Un’azione del genere si concretizza in uno sconto del 25% dal punto di vista fiscale, a conti fatti si versano un quarto delle tasse in meno.

Tutto qua? No, è possibile fare ancora di più. Si può, ad esempio, dare vita una propria società sportiva o una ONLUS. Lo scopo sarebbe quello di investire più denaro possibile in un’operazione di questo tipo per avere maggiori benefit fiscali. Con una ONLUS, sui soldi investiti si verseranno il 25% di tasse in meno, si incasserà il 5 per mille delle imposte versate dagli altri e si introiterà il denaro che le persone animate da buona volontà doneranno.

Ci sono coloro che per non pagare le tasse, invece di donare costituiscono specifiche società. Una sistema in apparenza legale, ma invece illecito quando lo scopo è quello di fregare il Fisco. Praticamente si dà vita a una società soltanto per impiegarla da schermo e alla quale intestare i beni o parte degli utili. Per creare la società è necessario rivolgersi a un notaio e registrare in quella sede il capitale sociale. Siccome la società fa da schermo, i beni ad essa intestati con dei raggiri studiati ad hoc spesso sfuggono all’Agenzia delle Entrate.

 

La truffa degli scontrini invisibili e delle fatturazioni false

La lista dei comportamenti più o meno legali per non pagare le tasse, è lunga e i furbi sono tanti. Purtroppo si tratta di comportamenti che spesso vanno a discapito dei contribuenti onesti, che invece pagano al Fisco tutte le imposte dovute per legge. In Italia, sono ancora molti gli esercizi commerciali che rilasciano ai clienti pochi scontrini rispetto al fatturato giornaliero.

Il sistema degli scontrini invisibili è utilizzato ogni giorno per eludere il pagamento delle tasse, spesso è l’esercente commerciale a proporne la mancata emissione, altre volte sono i consumatori a fronte di un possibile sconto sulla merce. Trucchi datati, ma mai passati di moda nonostante il rischio di controlli e l’applicazione di pesanti sanzioni.

Se vogliamo ancora più grave è il fenomeno delle false fatturazioni, anch’esso un antico sistema truffaldino che il Fisco italiano combatte da anni con grande sacrificio e tutte le sue forze. Purtroppo però, le fatture false continuano a circolare con insistenza: da sempre coloro che lavorano in nero, in accordo con i clienti, scalano la percentuale da versare al Fisco per la felicità di tutti. Infatti, il guadagno è di entrambi, anche con la fatturazione falsa. In pratica, a perderci è solo il Fisco.

Alcuni professionisti con tali fatture si scambiano i favori, uno emette in favore dell’altro una fattura falsa, che quest’ultimo inserirà tra le spese della propria attività, per poi girare una parte di contanti non impiegata per pagare le tasse a chi ha emesso la fattura stessa. Un vecchio gioco sempre di moda, nonostante gli enormi sforzi dell’Agenzia delle Entrate e i controlli incrociati sempre più numerosi.

 

Le finte separazioni

Il Fisco italiano non interviene solamente nei confronti di imprese, di professionisti o di singoli contribuenti, ma agisce anche nei confronti dei nuclei familiari. Controlla cioè anche i conti delle famiglie e, in base a essi, elargisce più o meno agevolazioni. Quando i redditi familiari superano i limiti stabiliti dalle disposizioni normative per uno specifico bonus, si perde il diritto allo stesso.

Fin qui tutto semplice e lineare, se non fosse che anche in questo caso c’è una scappatoia truffaldina: la finta separazione. In questo modo le famiglie diventano due, così come anche i redditi. Per effetto della finta separazione, aumentano quindi le possibilità di rientrare tra gli aventi diritto di bonus, maggiori detrazioni fiscali e altri sussidi. Le finte separazioni sono dunque un altro strumento poco nobile per eludere il Fisco.

   

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