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Home » Immobili » il contributo a fondo perduto per riduzione del canone d’affitto

il contributo a fondo perduto per riduzione del canone d’affitto

Omar Cecchelani - 23 Luglio 2021

In base a quanto stabilito dal provvedimento n. 180139/2021 reso operativo tramite il comunicato ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, dal 6 luglio al 6 settembre 2021 è possibile presentare l’istanza per ottenere il contributo a fondo perduto per la riduzione del canone di affitto. Si tratta di un’agevolazione a favore dei locatori introdotta dal Decreto Ristori a seguito del protrarsi dell’emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19.

 

Chi sono i destinatari dell’agevolazione a seguito della riduzione del canone di locazione?

fondo perduto riduzione canone affittoL’agevolazione ha lo scopo di riconoscere un contributo a fondo perduto, per il solo 2021, ai locatori di immobili ad uso abitativo, situati in comuni ad alta densità e che rappresentano la dimora abituale dell’affittuario. Tale aiuto economico va a beneficio dei proprietari che hanno applicato una riduzione del canone stabilito nel contratto, a partire dal 25 dicembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021. Da non dimenticare che, per aver diritto al ricevimento della somma, il contratto di locazione deve risultare in vigore alla data del 29 ottobre 2020.

Quindi, per ricapitolare, i requisiti obbligatori per ottenere il contributo a fondo perduto sono:

  • immobile ad uso abitativo;
  • immobile situato in un comune ad alta densità;
  • l’unità immobiliare deve costituire l’abitazione principale dell’inquilino;
  • contratto d’affitto valido alla data del 29 ottobre 2020;
  • rinegoziazione del canone di locazione con diminuzione della tariffa per l’intero 2021 oppure solo per alcuni mesi;
  • la variazione del contratto d’affitto con riduzione del canone dev’essere comunicata all’Agenzia delle Entrate non oltre il 31 dicembre 2021 utilizzando il modello RLI;
  • sono ritenute valide le rinegoziazioni con decorrenza a partire dal 25 dicembre 2020.

 

Presentazione della domanda

Una volta verificato il possesso di tutti i requisiti, la richiesta può essere inviata all’Agenzia delle Entrate solo per via telematica. A tale scopo è necessario accedere all’area riservata del sito ufficiale dell’Ente e utilizzare l’apposito servizio online messo a disposizione.

Il beneficiario ha facoltà di inoltrare l’istanza a partire dal 6 luglio e non oltre il 6 settembre 2021. Il soggetto può operare in maniera autonoma oppure delegare un intermediario che disponga dell’autorizzazione d’accesso al cassetto fiscale del locatore.

La richiesta, per essere considerata valida, deve contenere le seguenti informazioni:

  • codice fiscale del proprietario dell’immobile che ha applicato la riduzione del canone d’affitto;
  • IBAN del conto corrente del locatore su cui verrà accreditato il contributo a fondo perduto;
  • dati relativi al contratto sottoposto a rinegoziazione;
  • importo del canone di affitto annuo prima e dopo l’applicazione della riduzione;
  • data di inizio e termine del nuovo contratto rinegoziato.

La maggior parte dei suddetti dati sono precompilati nel modulo online visto che si tratta di informazioni già in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Pertanto la compilazione della domanda è piuttosto rapida e semplice.

Un aspetto da non dimenticare è la possibilità per ogni locatore di presentare un’unica richiesta, anche se il beneficiario risultasse titolare di più contratti di affitto, o nel caso in cui avesse rinegoziato più volte lo stesso canone di locazione.

 

A quanto corrisponde l’aiuto economico e come viene erogato

Il contributo a fondo perduto è pari al 50% della riduzione applicata al canone di affitto rinegoziato. Tuttavia la cifra non può superare i 1.200 euro per singolo locatore.

L’erogazione avviene tramite accredito sul conto corrente comunicato all’Agenzia delle Entrate al momento della presentazione dell’istanza. Di conseguenza, sarà opportuno verificare attentamente la correttezza dell’IBAN prima di inviare la domanda.

Infine, una nota importante riguarda i fondi stanziati per sostenere l’agevolazione. Qualora le risorse risultassero inferiori ai contributi a fondo perduto da versare, l’Agenzia delle Entrate effettuerà una ripartizione proporzionale degli stanziamenti basandosi sul rapporto tra ammontare dei fondi a disposizione e totale delle somme richieste.

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