Come richiedere il Bonus baby sitter e Bonus centri estivi

A causa della grave situazione economica provocata dall’emergenza sanitaria per la diffusione del virus Covid-19, il Governo ha dovuto intervenire con misure eccezionali per sostenere i cittadini. In particolare, gli aiuti economici riguardano le categorie più bisognose come, ad esempio, i nuclei familiari con figli piccoli o comunque in età scolastica. Oltre a potenziare le agevolazioni già esistenti, sono state introdotte novità quali il bonus baby sitter 2020: passato dai 600 euro previsti dal decreto Cura Italia fino ad un massimo di 1.200 euro a famiglia. Un’iniziativa molto importante per tutti i genitori che potranno sfruttarla in alternativa ai congedi parentali o al bonus asilo nido o, in compenso, anche utilizzarla per pagare la frequentazione dei centri estivi.

Le ultime modifiche al bonus baby sitter sono state deliberate con il recente Decreto Legislativo Rilancio. L’INPS, ente dalla quale è possibile inoltrare la richiesta di tali agevolazioni, ha emanato dapprima una circolare, esattamente il 24 marzo, con cui ha comunicato le istruzioni operative, i requisiti e i metodi di erogazione del bonus. Successivamente, nell’ultimo messaggio del 27 maggio, ha spiegato che è in corso l’aggiornamento della piattaforma per richiedere il voucher. Indipendentemente dai tempi necessari per implementare il software, la cosa certa è che il bonus potrà essere impiegato per pagare le prestazioni di baby sitting avvenute a partire dal 5 marzo 2020, ovvero il giorno in cui il Ministero della Pubblica Istruzione ha deciso la chiusura delle scuole. La richiesta potrà essere presentata fino al 31 luglio 2020.

Dopo questa breve anticipazione sulle novità introdotte dal DL Rilancio, vediamo di capire nel dettaglio come funziona il bonus baby sitter 2020, a chi spetta, l’esatta procedura per la richiesta e come fruire del voucher.

Indice:

 

Bonus baby sitter: di cosa si tratta

Bonus Baby Sitter e Centri EstiviIl bonus baby sitter è un’agevolazione introdotta in via sperimentale per il triennio 2013-2015 con la legge n.92 del 28 giugno 2012, ovvero una delle tante iniziative previste dalla Legge Fornero. Successivamente è stato prorogato fino al 2018, sospeso per l’intero 2019, e reintrodotto quest’anno a seguito dell’emergenza epidemiologica. Nasce come una misura studiata per le mamme che decidono di tornare al lavoro una volta terminato il congedo di maternità, ossia un sostegno economico per chi rinuncia al congedo parentale ricominciando subito a lavorare.

Si tratta di un aiuto del tutto diverso e da non confondere con il bonus nido 2020 visto che, invece, è indipendente dalla situazione lavorativa dei genitori. Inoltre, richiede come requisiti: l’iscrizione obbligatoria del bambino ad un asilo nido pubblico o privato, che il figlio sia nato dopo il 1° gennaio 2016, il rispetto di determinati limiti reddituali e la domanda all’INPS presentata tramite procedura online con allegata copia di pagamento della retta. Anche il contributo è differente arrivando, con l’ultima Legge di Bilancio, fino ad un massimo di 3.000 euro in base all’ISEE minorenni in corso di validità.

L’ultimo bonus baby sitter era un contributo pari a 600 euro al mese per una durata di 6 mesi e vincolato alla rinuncia del congedo parentale da parte della madre. Con lo scoppio dell’epidemia di Covid-19 è stato reintrodotto a marzo grazie al decreto Cura Italia, in modo da sostenere le spese per l’assistenza e la sorveglianza dei figli a seguito della chiusura anticipata di tutti gli istituti scolastici pubblici e privati. Con il decreto Rilancio di maggio è stato innalzato il limite massimo portandolo a 1.200 euro e a 2.000 euro per i soli lavoratori del settore sanitario e personale impiegato nella sicurezza e soccorso pubblico per esigenze legate all’emergenza da Coronavirus.

 

Le novità per il bonus baby sitter

A seguito della chiusura anticipata delle scuole avvenuta con il DL del 9 marzo 2020, molti genitori si sono trovati nella difficile situazione di continuare a lavorare e, nel contempo, assicurare un’adeguata assistenza ai propri figli. Non tutti hanno la possibilità di sfruttare lo smart working rimanendo a casa o beneficiando di una adeguata flessibilità negli orari di lavoro, dovendo perciò sostenere spese per assumere a tempo pieno una baby sitter.

Di comune accordo tra la Ministra della Famiglia Elena Bonetti e il Ministero dell’Economia è stata presa la decisione di reintrodurre il bonus baby sitter attraverso il meccanismo dei voucher INPS. Sono tre le più importanti novità previste nel decreto Rilancio pubblicato il 19 maggio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale ovvero:

  • l’aiuto economico passa da 600 euro ad un massimo di 1.200 euro;
  • il bonus baby sitter viene esteso anche per sostenere il pagamento in un qualsiasi centro estivo e servizi educativi territoriali, nonché per l’iscrizione ad un centro ricreativo e servizi dedicati alla prima infanzia;
  • per le categorie dei medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici di laboratorio biomedico e di radiologia e forze dell’ordine impiegate per rispondere alla situazione di emergenza, il bonus passa da 1.000 euro a 2.000 euro.

 

Bonus baby sitter: a chi spetta

Con la circolare n.1281 del 20 marzo 2020 l’INPS ha comunicato i requisiti generali per accedere al bonus baby sitter. In base a tali disposizioni l’incentivo economico spetta:

  • a tutti i genitori con uno o più figli di età inferiore a 12 anni alla data del 5 marzo 2020;
  • anche nel caso i figli siano stati adottati o in affido preadottivo;
  • a genitori con figli diversamente abili o comunque che versano in condizioni di non autosufficienza, anche di età superiore ai 12 anni purché risultino iscritti ad una scuola di qualsiasi grado o ad un centro assistenziale.

In tutte le situazioni in cui i genitori, a causa di separazione o altri motivi, non fanno parte dello stesso nucleo familiare, l’aiuto economico verrà riconosciuto al soggetto che convive con il minore.

Andando più nel dettaglio il bonus baby sitter di 1.200 euro a famiglia può spettare alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti privati;
  • lavoratori iscritti alla Gestione separata INPS;
  • lavoratori autonomi iscritti all’INPS;
  • lavoratori autonomi non iscritti all’INPS (bonus subordinato alla comunicazione da parte della cassa previdenziale di appartenenza);
  • dipendenti pubblici.

Per quanto concerne il settore sanitario pubblico e privato accreditato, il bonus massimo è pari a 2.000 euro e spetta alle seguenti categorie di lavoratori:

  • medici;
  • infermieri;
  • analisti in laboratorio biomedico;
  • tecnici sanitari in reparto di radiologia medica;
  • operatori sociosanitari;
  • addetti alla pubblica sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per le esigenze legate all’emergenza epidemiologica da Covid-19.

È opportuno ricordare che l’accesso al contributo è negato qualora uno dei genitori risulti disoccupato o già beneficiario di ammortizzatori sociali o qualunque altro strumento atto a sostenere il reddito.

 

Bonus baby sitter: come effettuare la richiesta all’INPS

Tramite il messaggio 1465 del 2 aprile 2020 l’INPS ha reso noto quali sono le procedure per poter inoltrare la domanda per il bonus baby sitter. In particolare sono tre i metodi consentiti:

  • attraverso il web: è sufficiente accedere al sito www.inps.it, entrare nella sezione “Servizi online” e selezionare “Servizi per il cittadino“. A questo punto sarà necessario effettuare l’autenticazione tramite PIN dispositivo (in alternativa si può utilizzare lo SPID dal 2 livello in poi, la carta d’identità elettronica CIE oppure la carta nazionale dei servizi CNS). Entrando nella sezione “Prestazioni e Servizi“, si dovrà selezionare dall’elenco “Tutti i Servizi” la lettera M (maternità e congedo parentale) e successivamente la lettera D (domanda per prestazioni a sostegno del reddito) e spuntare la voce “Bonus servizi baby-sitting”;
  • tramite il Contact Center Integrato: non avendo la possibilità di accedere ai servizi online, è possibile chiamare il numero verde da linea fissa 803.164 completamente gratuito oppure da cellulare il numero a pagamento 06 164.164;
  • sfruttando gli Enti di Patronato: a cui è presente fornire la documentazione richiesta e attendere l’esito della domanda da loro inoltrata.

Indipendentemente dal metodo utilizzato, il beneficiario dovrà disporre del PIN dispositivo o del PIN semplificato (solo le prime 8 cifre) da inserire direttamente sul portale, oppure comunicandolo a voce all’operatore telefonico.

Effettuando la procedura online si ha il vantaggio di avere subito a disposizione il riepilogo dei dati inseriti una volta terminata la compilazione e di accedere alla sezione “Consultazione” per visualizzare lo stato di avanzamento della domanda. L’INPS provvederà ad effettuare tutti i controlli necessari per verificare la veridicità delle informazioni fornite e, in caso di esito positivo, provvederà ad erogare il voucher in automatico sul Libretto Famiglia.

È importante sapere che l’INPS ha previsto i seguenti orari per presentare la domanda:

  • dalle 8 alle 16 per patronati o intermediari;
  • dopo le 16 per i cittadini.

 

Come attivare il Libretto Famiglia per l’accredito del bonus baby sitter

L’erogazione del bonus baby sitter viene effettuata dall’INPS direttamente sul Libretto Famiglia, ovvero una sorta di portafogli elettronico virtuale utilizzato per il pagamento di prestazioni occasionali da parte di privati che non esercitano attività d’impresa o professionale. Di conseguenza, chi vuole beneficiare del contributo dovrà provvedere per tempo all’attivazione del suddetto Libretto Famiglia. Anche in questo caso sono previste tre possibilità:

  • Online: utilizzando le proprie credenziali è necessario registrarsi come utilizzatori di Libretto Famiglia sul sito dell’INPS, visitando l’apposita sezione dedicata alle prestazioni occasionali. Allo stesso modo anche il soggetto che offre il servizio di baby sitter dovrà effettuare la registrazione come prestatore di lavoro occasionale;
  • Contact Center: sarà un operatore telefonico ad eseguire l’intera procedura di registrazione sia che si tratti di un utilizzatore o di un prestatore. Anche in questo caso il soggetto interessato dovrà essere in possesso delle credenziali personali;
  • Intermediario o patronato.

Rammentiamo che è necessario prestare molta attenzione durante la compilazione dei vari campi e verificare la correttezza dei dati inseriti. In particolar modo consigliamo di controllare l’IBAN, richiesto sia all’utilizzatore che al prestatore. Nel caso il codice del conto corrente fosse sbagliato e i pagamenti non dovessero andare a buon fine, l’INPS declina ogni responsabilità.

 

Procedura per richiedere il PIN INPS semplificato

Abbiamo visto come sia indispensabile disporre del PIN dispositivo per ricevere l’accredito del bonus sul Libretto Famiglia. Presumendo che molti possibili nuovi beneficiari ne siano sprovvisti, l’Istituto ha provveduto a semplificare la procedura per ottenere il PIN. Sul portale INPS è stata creata un’apposita sezione per offrire il servizio Richiedi PIN.

In alternativa si può sempre chiamare il Contact Center ai numeri telefonici visti in precedenza. Il soggetto riceverà tramite SMS o mail le prime 8 cifre del PIN semplificato, che saranno sufficienti per effettuare l’autenticazione e registrazione online o tramite operatore telefonico e inviare così la domanda per il bonus baby sitter.

 

Tempistiche e pagamento del bonus baby sitter

Dopo aver appurato le procedure per inoltrare la domanda cerchiamo di capire quanto tempo è necessario aspettare prima di veder accolta la richiesta e accreditato il denaro.

Una volta che il beneficiario ha presentato la domanda, l’INPS riceve la comunicazione nel giro di 3-4 giorni. L’Istituto provvede immediatamente ad effettuare le verifiche di rito e il giorno successivo l’accoglimento effettua l’eventuale approvazione. Il genitore riceverà una comunicazione INPS di accoglimento della domanda attraverso il canale indicato in fase di registrazione (mail, SMS o posta certificata PEC). L’utilizzatore dispone di 15 giorni, dal momento di ricevimento della notifica, per effettuare la cosiddetta appropriazione telematica dell’agevolazione. Ciò consente al beneficiario di ricevere e visualizzare nel portafogli elettronico l’importo del voucher da utilizzare per il pagamento della prestazione di baby sitter. Lasciando decorrere il sopracitato termine di 15 giorni, l’aiuto economico decade per tacita rinuncia al contributo.

Ricordiamo che un’attività inserita entro il 3 del mese successivo a quello in cui è stata svolta, verrà saldata il giorno 15 dello stesso mese tramite lo strumento di pagamento indicato dal lavoratore in fase di registrazione.

Per rendere il concetto ancor più chiaro facciamo un semplice esempio: ipotizziamo che il genitore riceva dall’INPS la comunicazione di accoglimento della domanda il 5 di maggio ed il giorno successivo provveda ad effettuare l’appropriazione telematica. Se entro il 3 di giugno effettuerà il caricamento dei dati relativi l’attività di baby sitter svolta, il lavoratore riceverà il compenso il 15 dello stesso mese. Nel caso invece i dati fossero inseriti il 4 giugno od oltre, il versamento verrà eseguito il 15 di luglio.

In pratica, per ricapitolare, il genitore beneficiario, una volta effettuata la procedura richiesta e rispettando i limiti temporali, vedrà accreditato il bonus direttamente dall’INPS sul portafoglio elettronico virtuale, ovvero il Libretto Famiglia. Il pagamento del compenso per la prestazione di baby sitter sarà inviato in automatico al lavoratore occasionale sulla base dei suoi dati bancari forniti durante la registrazione, o secondo diverse disposizioni. Allo stesso modo, la cifra accreditata potrà essere impiegata dal genitore per pagare parte delle spese sostenute per la frequentazione del figlio ad un centro estivo o per usufruire di servizi educativi territoriali.

   

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