Tassazione delle vincite al gioco: quanto incide sui premi la tassa sulla fortuna?
In Italia, il giro d’affari attorno ai giochi a premi come Gratta e Vinci, SuperEnalotto, VideoLottery e 10eLotto conta introiti con cifre da capogiro e, naturalmente, parte di questo allettante bottino ritorna, neanche a dirlo, nelle casse dello Stato.
Per anni, l’Esecutivo ha sempre pubblicizzato la volontà di prendere le distanze dal gioco d’azzardo, combattere il fenomeno della ludopatia e limitare il prelievo fiscale. La realtà è ben diversa e vede il livello della cosiddetta tassa sulla fortuna aumentare di pari passo con la costante crescita del settore.
Un esempio lampante è stato l’incremento dell’imposta applicata sulle vincite del 10eLotto che dal 1° luglio 2019 è passata dall’8% all’11%. Anche il Prelievo Erariale Unico (PREU) sugli introiti delle slot machine è cresciuto del 2%, mentre è stato introdotto un versamento di 100 euro una tantum per ottenere il nulla osta di distribuzione delle slot e un pagamento, sempre una tantum, di 200 euro riservato ai concessionari per ogni singola macchina installata.
Ma quali sono le effettive tasse che dovrà pagare il fortunato vincitore al gioco?
Di seguito cercheremo di fare un po’ di chiarezza su questo punto ed andremo a scoprire cos’ha in serbo la nuova manovra 2020 che sta per essere approvata dal Governo che proverà a mettere, ancora una volta, le mani nelle tasche degli italiani che avranno la fortuna di vincere al gioco…
Indice:
- Come sono tassati i premi del Gratta e Vinci?
- Il prelievo fiscale sul SuperEnalotto
- Tassazione del gioco del Lotto
- Imposta sulla vincite del 10eLotto
- Tassazione sulle vincite delle VideoLottery
- L’imposizione fiscale per il Win For Life
- Come viene tassata la Lotteria Italia
- Tassazione sulle vincite al casinò, giochi online e slot machine
- Attenzione al redditometro
- Manovra 2020: le novità previste per la tassa sulla fortuna
Come sono tassati i premi del Gratta e Vinci?
Chi nel corso della propria vita non ha almeno una volta sfidato la sorte acquistando un Gratta e Vinci? Si tratta di uno dei giochi più diffusi in Italia e, naturalmente, rappresenta una risorsa da cui il sistema tributario attinge a piene mani.
La prima tassa prevedeva un’aliquota del 6%, con successivi aumenti che hanno fatto crescere l’imposta fino ad arrivare all’attuale 12% scattato a partire dal 1° ottobre 2017. Il tributo si applica sulle vincite superiori ai 500 euro: significa che, se grattando una schedina si otterrà, per esempio, un premio di 1500 euro, il prelievo fiscale sarà calcolato solo su 1.000 euro. Nel nostro caso l’Erario intascherà 120 euro e il fortunato giocatore porterà a casa 1.380 euro.
Il prelievo fiscale sul SuperEnalotto
Il SuperEnalotto nasce ufficialmente il 3 dicembre del 1997 con la sua prima estrazione. Da allora ha avuto un successo crescente per via delle cifre vertiginose che vengono accumulate e messe in palio di settimana in settimana.
Inizialmente, la tassazione in vigore era nell’ordine di un solo punto percentuale, così come stabilito dalla legge 699 del 6 agosto 1967. Successivamente, è stata portata al 6%, fino a quando, il decreto legge 50/2017, ha innalzato l’imposta sulle vincite all’attuale 12%. Si tratta della stessa normativa che regola il Gratta e Vinci, quindi si applica solo per somme superiori a 500 euro e per la parte eccedente tale limite.
Tassazione del gioco del Lotto
Il Lotto è il gioco più antico, amato dagli italiani, e diffuso nel nostro Paese. Il Ministero delle Finanze ha affidato la gestione di questo gioco a Lottomatica, e la tassazione sulle vincite viene fatta con un prelievo pari all’8% sulla vincita.
Una percentuale scattata a partire dal 1° ottobre 2017 e, anche in questo caso, il prelievo è previsto solo per la parte di vincita eccedente la soglia dei 500 euro.
Imposta sulla vincite del 10eLotto
Dal 1° luglio 2019 l’aliquota sulle vincite relativa al gioco 10eLotto sono passate dall’8% all’11%. Un’iniziativa introdotta dal Governo per cercare di raccogliere risorse a sostegno del reddito di cittadinanza e della riforma pensionistica di Quota 100.
Un aumento che ha portato nelle casse dello Stato un gettito nell’ordine dei 70 milioni di euro per l’anno in corso e stimato in 130 milioni a partire dal 2020.
Tassazione sulle vincite delle VideoLottery
Le VideoLottery sono conosciute dai giocatori ed esperti del settore con l’acronimo VTL (Video Lottery Terminal) e rappresentano apparecchi di intrattenimento del tutto simili alle slot machine. In alcuni casi possono prevedere la vincita di un jackpot con premi anche fino a 500mila euro.
Per questo sistema lo Stato ha stabilito un Prelievo Erariale Unico (PREU) sulle singole giocate, ossia ad ogni pressione del tasto play. Tale balzello sulle somme incassate dalle sale giochi è passato, dal 2% del 2013, all’attuale 7,90%, così come è stato previsto dalla Legge di Bilancio e dal cosiddetto Decretone.
È molto probabile che con la nuova manovra, in fase di approvazione, sia applicato un ulteriore aumento del PREU per le VTL passando dal 7,90% al 9%.
Per quanto riguarda invece la tassazione sulle vincite dei giocatori più fortunati, l’aliquota è fissata al 12% e riguarda la parte eccedente i 500 euro.
L’imposizione fiscale per il Win For Life
Anche per questo gioco, prodotto e gestito dalla SISAL e lanciato nel luglio del 2014, è prevista una tassazione sulle vincite con aliquota del 12%. Il limite che fa scattare il prelievo è sempre fissato in 500 euro e riguarda la sola parte di vincita eccedente.
Ciò significa che l’eventuale rendita mensile della durata di 20 anni sarà pari a 2.700 euro (Win For Life Classico con premio di 3.000 euro e parte eccedente i 500 euro decurtata del 12%) oppure 8.860 euro avendo la grande fortuna di azzeccare la combinazione Gold con tanto di numerone aggiuntivo e conseguente accredito mensile di 10mila euro e prelievo del 12% calcolato su 9.500 euro.
Come viene tassata la Lotteria Italia
Nemmeno i premi relativi all’estrazione annuale della Lotteria Italia sono esenti da tassazione. L’aliquota applicata, infatti, anche in questo caso è fissata al 12% e riguarda sempre le cifre che superano la soglia dei primi 500 euro esenti da imposizione.
Tassazione sulle vincite al casinò, giochi online e slot machine
Se rientrate nella fortunata categoria di giocatori che possono dire di aver vinto ingenti somme di denaro al casinò, probabilmente vi sarete resi conto che, in questi casi, non è necessario pagare alcuna imposta.
Infatti, per questa tipologia di vincite, non è previsto alcun tipo di prelievo fiscale, così come per le vincite derivanti da poker e casinò online, scommesse sportive e nemmeno per le slot machine.
In quest’ultimo caso è, però, utile sottolineare come il premio non possa superare, per legge, i 100 euro.
Attenzione al redditometro
Se è vero che eventuali vincite in contanti conseguite, ad esempio al casinò, non subiscono tassazione, è altrettanto vero che, molto probabilmente, verranno depositate sul conto corrente o utilizzate per acquistare beni e servizi o, ancora, per effettuare spese inconsuete per il livello di reddito dichiarato.
Sebbene si tratti di operazioni del tutto legali, potrebbero far scattare il meccanismo del redditometro, con conseguente richiesta di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Pertanto, soprattutto se si tratta di ingenti somme di denaro, è assolutamente consigliabile conservare la completa documentazione necessaria a comprovare l’origine della vincita, in modo da evitare qualsiasi ulteriore verifica e intervento da parte delle autorità.
Manovra 2020: le novità previste per la tassa sulla fortuna
Come abbiamo visto, nella maggior parte dei casi, la tassa sulla fortuna applicata ai vari giochi d’azzardo legali è nell’ordine del 12%. Con tutta probabilità questa aliquota è destinata a durare fino al 31 dicembre 2019, visto che la nuova manovra, l’Esecutivo sembra avere in serbo l’intenzione di applicare un corposo aumento.
Il Governo sta pensando di sfruttare, per l’ennesima volta, il meccanismo del prelievo fiscale sulle vincite per rastrellare risorse. In questo caso, sembra che le nuove entrate saranno utilizzate per sostenere l’agevolazione della cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato. Ancora una volta, quindi si mettono le mani nelle tasche dei giocatori più fortunati per coprite falle e buchi.
Secondo le ultime indiscrezioni riguardanti il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio, l’aliquota dovrebbe partire da un minimo del 15%, fino a raggiungere la considerevole percentuale del 25%.
Se tutto andrà in porto, il sistema dovrebbe prevedere una serie di scaglioni in base al livello della vincita e precisamente:
- premi superiori a 500 euro e inferiori a 1.000 euro la tassazione è del 15%;
- premi compresi tra 1.001 e 10.000 euro l’aliquota è pari al 18%;
- premi compresi tra 10.001 euro e 50.000 euro l’imposta è nell’ordine del 21%:
- premi compresi tra 50.001 euro e 10milioni di euro il prelievo è del 23%:
- premi superiori ai 10milioni di euro l’imposta è pari al 25%.
I super fortunati vedranno decurtarsi, addirittura, un quarto della propria vincita che andrà a finire nelle casse dello Stato. L’obiettivo del Governo, almeno secondo quanto dichiarato, sarebbe quello disincentivare il gioco d’azzardo e combattere la piaga della ludopatia.
In quest’ottica, è anche prevista la nascita di una nuova figura professionale: un agente in borghese sotto copertura che avrà il compito di individuare gli esercizi che offrono il servizio del gioco d’azzardo in modo abusivo e prevenire il crescente fenomeno del gioco minorile.
Un’ulteriore novità potrebbe riguardare l’aumento del Prelievo Unico Erariale applicato sulle vincite incassate dai gestori di slot machine e VideoLottery.
Ricordiamo che, in concomitanza con l’applicazione delle novità riguardanti la tassa sulla fortuna, prenderà il via la lotteria degli scontrini: un gioco a premi gestito dal Monopolio di Stato e che permetterà ai consumatori di partecipare ad estrazioni di ingenti somme in denaro attraverso la registrazione dello scontrino fiscale emesso dai negozianti.
In questo caso, le eventuali vincite saranno completamente esenti da tassazione.
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Santino
Novembre 26, 2022 @ 11:22
QUALUNQUE GIOCO è IMPRONTATO A NOSTRO SFAVORE CON UN RAPPORTO ALTISSIMO ,POI SE HAI LA FORTUNA DI VINCERE QUALCOSA TI PRELEVANO ALTRI SOLDI è UNA VERGOGNA ALMENO SE AVESSERO UN PO DI COSCENZA LI PRENDESSERO SOPRA UNA CIFRA SIGNIFICATIVA TIPO 5000 EURO , FRA UN PO CI TASSERANNO LA PRESUNTA VINCITA ……. CHE SCHIFO.
ELVIRA
Settembre 4, 2022 @ 09:30
Non è vero che viene tassato solo se si supera i 500 io puntato ambo stazione e tutte 1 euro e dovevo vincere 275 euro invece tassa 8% ritirato 253!
marcello
Ottobre 25, 2021 @ 11:03
salve mi è stato naccreditato la somma di euro 50.000 sulla vincita al 10 e lotto questa somma non mel’hanno decurtata la dovrò indicare nella dichiarazione dei redditi o posso ufruire della cedolare secca?
Gaetano
Aprile 4, 2021 @ 14:58
Qualcuno mi sa spiegare qualcosa:
– se vinco 1.000.000,00 di euro che vengono tassati al 20% a me spettano 800.000,00 euro (1.000.000 – 200.000 = 800.000) , o mi spettano 833.333,00 euro (1.000.000,00 – 166.667) che sono l’esatto 20% della somma accreditatami.
Sergiu
Luglio 21, 2020 @ 20:11
Vergogna, i biglietti erano già tassati del 6 per cento dall’inizio, adesso se vinci 10.000 non sono 18 per cento ma 24… si deve smettere de giocare. Estorsione legale
Ben
Maggio 10, 2020 @ 11:40
Salve! Se uno vince 200000 euro in Francia come funziona?Dovra pagare una tassa in Italia?Quanto per %. Grazie.
Omar Cecchelani
Luglio 27, 2020 @ 09:39
Le percentuali sono le medesime della vincita in Italia… Quello che dovrebbe fare per evitare la doppia imposizione Francia/Italia è chiedere la detassazione della vincita nel Paese di origine della vincita, ovvero la Francia….
Franco
Marzo 2, 2020 @ 08:05
La verità è chi decide tutto ciò e un ladro se esiste una tassazione alla fonte e permettono il gioco , dimostra che tutto ciò che si dice è falso serve solo a spillare altri soldi ai cittadini.
romagnolo egidio
Marzo 1, 2020 @ 13:28
il comportamento del fisco in questo campo è deplorevole. Mi piacerebbe sapere il nome dell’ inventore di queste nuove percentuali sui giochi che si presume siano legali. Sicuramente deve essersi laureato alla Bocconi. Se le entrate sui giochi diminueranno sicuramente il posto non ce lo rimette. Cosa invece che succede in ambito privato se sbagli. Ma come è possibile pensare che il vincitore di un premio elevato debba lasciare in tasse un quinto o un quarto della vincita. secondo me è truffa legalizzata. Siamo riusciti a burocratizzare anche i giochi ormai ritenuti nazionali. Complimenti.