Quali spese condominiali si possono detrarre dalle tasse?
Le discussioni condominiali sono di varia natura, quelle di carattere economico sono certamente tra le più sentite. L’argomento delle quote condominiali interessa una larga fascia di contribuenti, impegnati a capire come fare per recuperare almeno parte dei costi sostenuti. In effetti, è possibile riportare alcune voci nella dichiarazione dei redditi per abbassare le imposte da versare.
Con dei limiti, è possibile detrarre i costi condominiali dalle tasse. Infatti, tali detrazioni, sono permesse generalmente nel limite del 50% dei costi sostenuti e con una soglia massima all’anno pari a 60.000 euro. Poi ci sono i bonus di natura temporanea, come il bonus ristrutturazioni, caratterizzati da una detrazione di importo maggiore, fino a 96.000 euro totali. Altri, come il bonus verde, prevedono limiti più bassi: il 36% e sino a 5.000 euro.
Ciascun intervento agevolato fiscalmente ha quindi la sua detrazione, con importi e percentuali che cambiano ogni anno, poiché buona parte dei bonus sono di carattere temporaneo o sperimentale e non andati a regime. Per capirci meglio, la misura del Superbonus, inizialmente stabilita per il 110%, è stata poi ridotta al 90% e dal 2025 non sarà più riconosciuta. Invece, altre forme di agevolazioni, neanche sono state più rinnovate.
Conoscere ogni agevolazione fiscale non è così semplice, tuttavia è una buona regola sforzarsi per sapere quali siano le detrazioni spettanti al momento del bisogno. In altre parole, è necessario e vantaggioso economicamente conoscere le detrazioni delle quali si ha diritto prima di fare la dichiarazione dei redditi.
Ignorarne qualcuna sarebbe una leggerezza dannosa per le proprie tasche. Nello specifico, andiamo ad analizzare le spese condominiali detraibili così da sapere quali siano, a chi spettano le detrazioni, gli adempimenti dell’amministratore e tanto altro ancora.
Indice:
Spese condominiali: ecco quali sono i costi detraibili
Sono detraibili dall’IRPEF i costi per gli interventi svolti sulle parti comuni dei condomini nell’ambito di uno dei bonus stabiliti per le ristrutturazioni, per la manutenzione straordinaria e per i lavori rivolti al restauro degli immobili. L’articolo 1117 del Codice Civile contiene la lista esemplificativa delle parti comuni degli edifici condominiali, ognuna di queste parti, in base ai casi specifici, può essere interessata dai lavori agevolati fiscalmente.
Rientrano nell’ambito delle detrazioni il bonus facciate per gli interventi di rifacimento delle parti esterne degli edifici condominiali, il Sismabonus per i lavori mirati all’adeguamento antisismico, la misura dell’Ecobonus per l’efficientamento energetico, il bonus per mettere in sicurezza impianti e ascensori e per installare impianti di videosorveglianza di viali, androni e scale, il bonus verde per giardini e cortili. Una serie di bonus agevolativi per i quali è possibile fruire delle detrazioni, oltre naturalmente al famoso Superbonus, in scadenza però dal 2025, a meno di altre proroghe.
Le detrazioni concesse negli anni passati per le agevolazioni già scadute rimangono riconosciute, ovviamente nelle rate da fruire ancora come credito IRPEF sino a un massimo di dieci. Inoltre, secondo quanto previsto dal Testo Unico delle imposte sui redditi, restano inalterate le altre detrazioni stabilite per i lavori agevolati svolti anche all’interno delle unità abitative, dunque pagati in quota parte dal proprietario della singola unità immobiliare e non dal condominio. Rientrano in questi interventi quelli rivolti a eliminare le barriere architettoniche e a favorire i movimenti dei soggetti disabili, al contenimento dell’inquinamento acustico e le opere per prevenire gli incidenti domestici.
Spese condominiali: a chi spettano le detrazioni?
Ma chi sono gli aventi diritto alle detrazioni? Tutti i condomini proprietari delle singole unità immobiliari che compongono il condominio hanno il diritto di fruire delle detrazioni per i lavori svolti sulle parti comuni. Le detrazioni spettano a ognuno di questi condomini a seconda delle proprie quote di proprietà riportate nelle tabelle millesimali o del riparto dei costi fatto in base ai criteri previsti 1123 e successivi del Codice Civile. A titolo esemplificativo, nel caso in cui in un edificio sono presenti più scale, i costi sono ripartiti solamente tra il gruppo di condomini che beneficia dei lavori.
Dunque, ciascun condomino fruisce della detrazione secondo il limite della quota ad egli imputabile e ripartendo la parte versata al condominio in dieci anni. Il tutto, a patto che la quota che contiene i costi condominiali detraibili sia stata pagata all’amministratore di condominio entro l’anno di riferimento ed entro la scadenza per presentare la dichiarazione dei redditi.
Gli adempimenti dell’amministratore di condominio
Ai fini delle detrazioni IRPEF spettanti ai condomini, gli amministratori rivestono un ruolo fin troppo importante. Infatti, le detrazioni IRPEF di cui hanno diritto i condomini vengono riconosciute in riferimento all’anno di effettuazione dei bonifici, da parte degli amministratori dei condomini, alle ditte che hanno svolto gli interventi agevolati sulle parti comuni. A tal fine, a fare fede è la data in cui è stato effettuato il pagamento e non la data in cui è stato preso l’impegno di spesa o quella di approvazione degli interventi stessi. Una precisazione essenziale perché i tempi, anche in questo caso, fanno la differenza.
Inoltre, le informazioni trasmesse dall’amministratore di condominio all’Agenzia delle Entrate dovrebbero essere riportate nella dichiarazione dei redditi precompilata. In caso contrario, spetta ai contribuenti inserire le notizie mancanti prima di effettuare la trasmissione della dichiarazione annuale.
Seppure gli interventi agevolati sono generalmente approvati dall’assemblea condominiale, pure nel riparto dei costi con una specifica delibera assembleare, trattandosi di lavori di natura straordinaria, l’amministratore di condominio ha il compito di rilasciare agli interessati alla detrazione un’attestazione sull’ammontare dei costi sostenuti nell’anno di riferimento per i lavori ammessi in detrazione e sulla quota parte di ognuno. I relativi documenti vanno comunque conservati per dieci anni, l’arco temporale per spalmare la detrazione. Documenti importanti da custodire gelosamente per il tempo necessario ed eventualmente da esibire quando richiesti.
Assenza dell’amministratore di condominio
Non tutti i condomini, per legge, hanno l’obbligo di avere un amministratore di condominio. I condomini composti da non più di otto condomini, non sono obbligati a nominare un amministratore e, se anche privi di codice fiscale, possono comunque fruire delle detrazioni. In queste situazioni per farlo, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, è però assolutamente necessario:
- effettuare i pagamenti con i cosiddetti bonifici parlanti, con l’indicazione nella causale della norma che stabilisce l’agevolazione, del codice fiscale di coloro che effettuano l’operazione e delle ditte beneficiarie degli accrediti;
- nell’ipotesi in cui il condominio sia privo del codice fiscale, nella dichiarazione sarà necessario riportare il codice fiscale del condomino che ha fatto il bonifico;
- conservare e rendere disponibile all’Agenzia delle Entrate, per eventuali verifiche di legge, i documenti attestanti lo svolgimento dei lavori sulle parti comuni degli edifici.
Detrarre i costi condominiali è dunque possibile, a condizione di farlo secondo i tempi e le procedure stabilite dai regolamenti di legge. Con tutti i bonus introdotti negli ultimi anni in Italia, le agevolazioni fiscali non mancano ed entro certi limiti è anche possibile detrarre i costi condominiali dalle tasse.
Cosa possibile sia quando si tratta di condomini in cui è presente l’amministratore, che per i condomini privi di amministratore e codice fiscale. Va da sé che la presenza dell’amministratore agevola molto i condomini, anche relativamente alla documentazione da produrre per fruire delle detrazioni. In ogni caso, conoscere bene tutti i punti trattati in quest’articolo è una base di partenza ottimale per sapere come muoversi al momento della dichiarazione dei redditi.
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