L’emergenza pandemica da Coronavirus non ha fatto altro che accentuare una già fragile situazione economica del nostro Paese e mettere ancor più in difficoltà milioni di cittadini. Il Governo è intervenuto a più riprese per attuare una serie di iniziative a sostegno delle attività d’impresa, lavoratori dipendenti e autonomi, nonché delle famiglie a basso reddito. Tra le ultime misure in ordine temporale c’è il cosiddetto reddito di emergenza approvato, in via definitiva, nel Decreto Rilancio pubblicato il 19 maggio 2020 sulla Gazzetta Ufficiale.
Stiamo parlando di un aiuto rivolto, non al singolo cittadino, bensì all’intero nucleo familiare che dovrà, tuttavia, possedere determinati requisiti socio-economici. Secondo le disposizioni rilasciate dall’INPS le richieste possono essere inviate a partire dal 22 maggio, utilizzando esclusivamente la procedura online o rivolgendosi ad un ente di patronato e rispettando il termine ultimo per la presentazione del 30 giugno 2020.
Vediamo dunque di capire come funziona esattamente il reddito di emergenza, a chi spetta, quali requisiti sono richiesti, a quanto ammonta il contributo e come presentare la domanda.
Indice:
- Cos’è il reddito di emergenza
- A chi spetta il reddito di emergenza 2020?
- Requisiti richiesti per beneficiare del Reddito di Emergenza
- Reddito di emergenza: le categorie escluse
- Come funziona il Reddito di Emergenza e calcolo limiti di reddito
- A quanto ammonta il reddito di emergenza?
- Come presentare domanda per ottenere il reddito di emergenza
Cos’è il reddito di emergenza
Il reddito di emergenza, più brevemente definito REM, è una misura a sostegno delle famiglie in difficoltà economica e senza possibilità di usufruire di altre indennità. Rientra nelle numerose iniziative che il Governo ha introdotto, dapprima con il DL Cura Italia di marzo e, successivamente, con il DL Rilancio di fine maggio. Proprio in quest’ultimo decreto legge è stato inserito l’articolo 82 per confermare l’effettiva approvazione e l’entrata in vigore del reddito di emergenza.
Come abbiamo già anticipato, si tratta di un aiuto rivolto a nuclei familiari che versano in situazioni economiche critiche a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali stima in oltre 2 milioni le persone che potranno usufruire del sostegno al reddito, per un esborso da parte dello Stato di circa 3 miliardi di euro. Il sussidio riguarderà il solo bimestre maggio-giugno 2020 e sarà elargito a favore di cittadini che si trovano senza alcun tipo di aiuto socio-economico. In questo modo, i beneficiari otterranno un vero e proprio reddito aggiuntivo per superare il momento critico, un po’ com’è stato previsto per i lavoratori autonomi con il bonus da 600 euro.
Il reddito di emergenza si affianca al reddito di cittadinanza in vigore già da tempo, tuttavia l’assonanza tra i due aiuti non deve confondere: le misure si pongono su piani completamente diversi. Le differenze sono sia di natura concettuale che negli effetti pratici, oltretutto rappresentano sostegni tra loro incompatibili. Ciò significa che i beneficiari di reddito o pensione di cittadinanza non possono richiedere anche il REM.
A chi spetta il reddito di emergenza 2020?
Il reddito di emergenza è destinato ai lavoratori che non possono fare affidamento su nessun ammortizzatore sociale o qualsiasi agevolazione e bonus previsti per fronteggiare la complicata situazione sanitaria. In pratica, è un’iniziativa che cerca di dare un sostegno a tutti coloro che sono rimasti esclusi dalle nuove misure e che risultano non avere un reddito o, comunque, entrate di importo molto basso.
In linea di massima possiamo affermare che i principali beneficiari del REM sono cittadini appartenenti alle seguenti categorie:
- lavoratori precari;
- lavoratori a chiamata o intermittenti che svolgono prestazioni di carattere discontinuo;
- lavoratori irregolari che prestano la loro opera in nero;
- cittadini che non possono beneficiare dei nuovi bonus previsti dal Governo per fronteggiare l’emergenza;
- disoccupati con ammortizzatori sociali in scadenza (Naspi e Dis-Coll), impossibilità di rinnovo e con grandi difficoltà nel trovare una nuova occupazione.
Requisiti richiesti per beneficiare del Reddito di Emergenza
Il reddito di emergenza è un sostegno rivolto a nuclei familiari in difficoltà economica e rispettosi dei seguenti requisiti:
- il beneficiario richiedente deve avere residenza in Italia;
- l’ISEE non può superare i 15.000 euro (valore attestato dalla Dichiarazione Sostitutiva Unica);
- il reddito familiare per il solo mese di aprile 2020 deve risultare inferiore al totale dell’agevolazione spettante (quindi un valore che va da un minimo di 400 euro ad un massimo di 840 euro, come vedremo a breve);
- con riferimento all’anno 2019, il patrimonio mobiliare del nucleo familiare dev’essere inferiore a 10.000 euro. Tale limite viene incrementato di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo, non potendo però superare il valore massimo di 20.000 euro. L’aumento di 5.000 euro è previsto anche qualora fosse presente un membro della famiglia con grave disabilità oppure non autosufficiente.
Reddito di emergenza: le categorie escluse
Come ogni altro tipo di agevolazione, anche il Reddito di Emergenza è un aiuto che esclude una serie di categorie e, in generale, tutti coloro che già godono di altre forme di indennità. Il reddito di emergenza non è un sussidio cumulabile con altri bonus o sostegni economici, per cui non ne hanno diritto tutti coloro che si trovano in una delle seguenti situazioni:
- qualora anche un solo componente del nucleo familiare dovesse già usufruire di una delle misure inserite nel decreto Cura Italia di marzo;
- pensionati, con la sola eccezione per i titolari di assegno di invalidità;
- detenuti e soggetti ricoverati presso strutture di lunga degenza e completamente a carico dello Stato o di una Pubblica Amministrazione;
- lavoratori dipendenti che presentano uno stipendio lordo superiore al limite reddituale massimo familiare richiesto, tenendo sempre in considerazione la composizione del nucleo familiare. Nel caso il soggetto fosse in cassa integrazione ordinaria o in deroga, i requisiti si baseranno sulla retribuzione fissa teorica del lavoratore;
- tutti i beneficiari di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
Il Reddito di Emergenza non è nemmeno compatibile con la presenza nel nucleo familiare di un componente che percepisce già un’indennità a seguito dell’emergenza epidemiologica, ovvero:
- lavoratori autonomi iscritti alla gestione INPS;
- titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata INPS;
- lavoratori autonomi senza partita IVA ma con iscrizione ad altre forme previdenziali;
- lavoratori nel settore agricolo;
- lavoratori nel settore spettacolo;
- lavoratori domestici;
- lavoratori che si occupano di vendite a domicilio;
- lavoratori stagionali nel settore turistico e in stabilimenti balneari;
- lavoratori con contratti di collaborazione coordinata continuativa.
Come funziona il Reddito di Emergenza e calcolo limiti di reddito
Coloro che hanno intenzione di presentare domanda per richiedere il reddito di emergenza è bene che siano a conoscenza di come funziona e dei documenti da allegare. Risulta fondamentale il possesso di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini ISEE, con cui l’INPS può verificare il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente e l’esatta composizione del nucleo familiare. In presenza di membri con età inferiore ai 18 anni si dovrà allegare anche l’ISEE minorenni. Ricordiamo inoltre, che la certificazione ISEE riferita al nucleo familiare ristretto non ha alcuna validità per la richiesta del reddito di emergenza.
Come detto, l’INPS si basa sui dati presenti nella DSU per conoscere la composizione del nucleo familiare, mentre per il reddito riferito alla mensilità di aprile 2020 e il patrimonio mobiliare del 2019 vengono seguiti i criteri stabiliti dalla normativa fiscale vigente.
La soglia del reddito familiare, per la verifica del rispetto dei requisiti richiesti, si calcola moltiplicando il parametro variabile della cosiddetta scala di equivalenza (S.E.) per una cifra pari a 400 euro. La S.E. è un valore collegato al numero di componenti che formano il nucleo familiare ed equivale al valore 1 per il primo componente adulto, subendo progressivi incrementi secondo le seguenti regole:
- aumento di 0,4 per ogni componente aggiuntivo con età superiore a 18 anni;
- aumento di 0,2 per ogni ulteriore componente con età inferiore ai 18 anni, fino ad un massimo di due membri minorenni. Il coefficiente più alto raggiungibile non può comunque superare il valore di 2,1 e si verifica solo in presenza di un soggetto disabile o non autosufficiente.
In base a quanto appena affermato avremo le seguenti soglie di reddito familiare da calcolare per il mese di aprile 2020 in base al numero di componenti e precisamente:
- un solo adulto: 1 x 400 = 400 euro;
- due adulti: (1 + 0,4) x 400 = 560 euro;
- due adulti e un minorenne: (1 + 0,4 + 0,2) x 400 = 640 euro;
- due adulti e due minorenni: (1 + 0,4 + 0,2 + 0,2) x 400 = 720
- tre adulti e due minorenni 2 x 400 = 800 euro (calcolatrice alla mano il valore della scala di equivalenza sarebbe 2,2, ma secondo le disposizioni INPS viene abbattuto a 2);
- tre adulti e tre minorenni, di cui un componente con grave disabilità: 2,1 x 400 = 840 euro (anche in questo caso facendo i calcoli risulterebbe una S.E. pari a 2,4, da abbassare a 2,1).
A quanto ammonta il reddito di emergenza?
Il reddito di emergenza è una misura che copre due sole mensilità, con termine dell’invio della domanda entro il 30 giungo 2020 ed erogato in quote separate di pari importo. Per il calcolo della cifra spettante si utilizzano i limiti di reddito visti nel precedente paragrafo. Di conseguenza, avremo un importo minimo di 400 euro per un solo componente adulto (800 euro in totale considerando le due mensilità) fino ad un massimo di 800 euro per le famiglie più numerose (1.600 euro per il bimestre). L’aiuto economico varia in base al numero e composizione del nucleo familiare, tuttavia potrà raggiungere il contributo massimo di 840 euro al mese in presenza anche di un membro disabile.
Una volta che l’INPS ha verificato il rispetto e la sussistenza di tutti i requisiti stabiliti dalla legge, provvede ad erogare il REM secondo la cifra spettante al beneficiario. Le due mensilità decorrono dal mese di presentazione della richiesta; ciò significa che se la domanda è stata inoltrata entro il 31 maggio 2020, il richiedente riceverà il reddito di emergenza per i mesi di maggio e giugno. Se invece la domanda verrà presentata entro il 30 giugno, l’INPS provvederà a corrisposte le mensilità di giugno e luglio.
Come presentare domanda per ottenere il reddito di emergenza
I moduli per la richiesta del reddito di emergenza sono disponibili sul sito dell’INPS a partire dal 22 maggio. La domanda dovrà essere presentata entro e non oltre il 30 giugno 2020 avvalendosi dei seguenti canali:
- online: è la procedura più rapida potendo sfruttare l’apposito servizio messo a disposizione sul portale www.inps.it. Il beneficiario dovrà provvedere all’autenticazione utilizzando il PIN INPS o in alternativa lo SPID almeno di secondo livello, la Carta di Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Successivamente basterà entrare nella sezione denominata “Servizio Reddito di Emergenza” e seguire le semplici indicazioni;
- patronati: per tutti coloro che sono impossibilitati all’impiego della procedura web, possono rivolgersi ai servizi offerti dagli enti di patronato.
A tal proposito c’è da aggiungere che all’interno del Decreto Rilancio è stata contemplata anche la possibilità di rivolgersi ai CAF per presentare domanda, tuttavia ad oggi è una soluzione impraticabile vista la mancanza della convenzione con l’INPS.
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