Come ottenere il bonus teleriscaldamento e il bonus caldaia

Scritto da Omar Cecchelani in Famiglia

Quest’anno è più che mai  importante informarsi con attenzione su tutti i bonus a sostegno dell’economia familiare e delle imprese, utili, per non dire necessari, per “arrivare a fine mese” senza grosse difficoltà. Anche un piccolo risparmio può fare la differenza per contrastare gli aumenti generalizzati dei costi di beni e servizi, con riguardo all’energia, al gas, ai beni di prima necessità, alimentari e vestiario.

Secondo le indagini condotte dell’Istat, anche l’inflazione sta aumentando, pertanto, il potere d’acquisto delle famiglie si riduce via via sempre più, conviene quindi tenere gli occhi ben aperti sui bonus già previsti e su quelli che il Governo andrà via via a varare.

Indice:

 

Bonus Teleriscaldamento

A sostenere le famiglie italiane in questo momento buio legato ai numerosi rincari è arrivato il bonus teleriscaldamento. Il Governo di Draghi ha, infatti, previsto diverse misure di salvataggio col Decreto Aiuti, tali misure comportano agevolazioni e sconti a favore di famiglie e imprese. Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste e a chi è rivolto il bonus teleriscaldamento.

Innanzitutto, il teleriscaldamento è fornito in tutta Italia unicamente dal Gruppo Iren, primo operatore a livello nazionale di gas e luce. Il servizio di teleriscaldamento prevede la fornitura di riscaldamento attraverso un sistema centralizzato di produzione del calore, che viene poi smistato attraverso una rete di condutture che trasportano l’acqua calda fino agli impianti termici dei condomini o, comunque, degli edifici allacciati. Tale sistema consente di attuare un risparmio sulla produzione di energia e di ridurre gli sprechi ambientali ed è già utilizzato in alcune città italiane.

Pertanto, questo bonus è riservato a coloro che già usufruiscono di questo servizio di Iren, che però non è ancora disponibile in svariate parti d’Italia. Possono avviare la procedura per ottenere il bonus quei cittadini che risiedono nei comuni interessati dal servizio e che hanno un contratto di teleriscaldamento per il riscaldamento, o riscaldamento promiscuo della propria abitazione; sono ricompresi i residenti in condomini la cui utenza di riscaldamento centralizzato è operata con teleriscaldamento. In quest’ultimo caso, i singoli condomini dovranno richiedere all’amministratore dello stabile i di seguito avanti.

Possono quindi ottenere il bonus per il teleriscaldamento i residenti che hanno:

  • un contratto di fornitura individuale;
  • un contratto di fornitura centralizzato con ripartizione;
  • un contratto di fornitura centralizzato.

Altro limite all’accesso al bonus è la presenza di un ISEE che non ecceda i seguenti limiti:

  • famiglie con indicatore ISEE non superiore a 12.000 euro
  • famiglie con almeno 4 figli a carico, indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro.

 

A quanto corrisponde il bonus teleriscaldamento

Ho indicato, nel paragrafo precedente, i soggetti che hanno il diritto di accedere al bonus, ma a quanto ammonta in termini monetari l’agevolazione a cui si ha diritto? Ebbene, i clienti con contratti di fornitura per utenze domestiche in possesso dei requisiti potranno vedersi rimborsare le seguenti somme una tantum:

  • 487,27 euro IVA esclusa: per le famiglie fino a quattro componenti;
  • 679,09 euro IVA esclusa: per le famiglie con più di quattro componenti.

La IREN ha comunicato che lo sconto sarà applicato una volta soltanto per nucleo familiare residente e salvo che l’utenza domestica sia attiva nell’intero periodo di riferimento (tutta la stagione termica invernale). Ovviamente, l’importo erogato al fine dell’agevolazione per il teleriscaldamento non potrà, in ogni caso, essere superiore a quanto fatturato in totale nel periodo stesso, ossia, se la spesa sostenuta dall’utente che richiede e ha diritto ad ottenere il bonus teleriscaldamento è minore rispetto al valore del bonus stesso, la parte eccedente non verrà pagata.

 

Come si richiede il bonus teleriscaldamento

Per prima cosa bisognerà entrare in possesso del proprio ISEE, che si può preparare in autonomia tramite il sito dell’INPS o, come mi sentirei di consigliare, recandosi in un Patronato o CAF, per farlo redigere da un esperto, che fornirà il servizio di assistenza gratuitamente. Per ottenere l’ISEE ci vorrà un po’ di tempo, in quanto la veridicità dei dati inseriti viene preventivamente verificata dall’Inps, che darà il benestare o meno entro qualche giorno.

Una entrati in possesso dell’ISEE, si dovrà accedere su Internet alla pagina dedicata al servizio teleriscaldamento presente sul sito del Comune di residenza. Previa autenticazione con le proprie credenziali Spid, sarà possibile collegarsi alla schermata dove inserire i dati richiesti.

Oltre ai dati personali, sono necessarie le informazioni reperibili in bolletta, quali Codice cliente e numero contratto. Una volta inseriti tutti gli elementi, si potrà inviare la richiesta al Comune, che, verificata la correttezza dei dati inseriti, trasmetterà comunicazione Iren affinché quest’ultima proceda con il pagamento del Bonus.

Il richiedente sarà informato dalla Iren stessa sull’accoglimento o sul rifiuto della domanda, sarà infatti il fornitore ad inviare una comunicazione a ciascun utente che abbia richiesto il bonus, in tale missiva saranno presenti anche eventuali dettagli sulle modalità e tempistiche dell’erogazione della somma concessa.

 

Come si riceve il bonus teleriscaldamento

Gli utenti con contratto individuale o centralizzato ripartito, in possesso dei requisiti richiesti, riceveranno lo sconto direttamente sulla bolletta Iren, quindi sarà portata in detrazione la somma relativa all’agevolazione cui si ha diritto. Mentre gli utenti con contratto condominiale centralizzato riceveranno dal proprio amministratore di condominio una comunicazione apposita che descrive quanto è avvenuto in relazione al bonus, che verrà portato in detrazione sulle spese di riscaldamento da pagare.

Infatti, in questo caso, il bonus viene corrisposto da Iren nella bolletta condominiale e non al singolo utente. L’amministratore condominiale sarà anch’esso avvisato da Iren mediante una comunicazione che delinea i dati del residente nello stabile unico beneficiario del bonus.

Il bonus verrà erogato indicativamente circa tre mesi dopo rispetto alla data di presentazione della domanda. I termini per richiedere il bonus teleriscaldamento sono piuttosto lunghi, da verificare di anno in anno sul sito del proprio Comune o dell’Iren, ma, indicativamente, se il bonus è stato richiesto a inizio maggio, potrete aspettarvi di vedervelo pagare intorno a inizio settembre.

 

Altri bonus sociali

Abbiamo parlato del bonus relativo al teleriscaldamento, ma molti altri sono gli aiuti a sostegno dei cittadini meno abbienti: i cosiddetti bonus sociali.  I Bonus sociali sono erogati per:

  • elettricità;
  • gas;
  • acqua.

Le famiglie che si trovano in una condizione di disagio economico possono farne richiesta, se posseggono i seguenti requisiti:

  • il nucleo familiare ha un ISEE inferiore a 8.265 euro;
  • il nucleo familiare ha almeno 4 figli a carico e un ISEE non superiore a 20.000 euro;
  • il nucleo familiare è titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

Attenzione! Il valore Isee per la richiesta dei bonus sociali elettrico e gas è stato alzato ad euro 12.000.

Ovviamente, per richiedere i bonus sociali, uno dei componenti del nucleo familiare dev’essere intestatario di un’utenza per la fornitura di energia elettrica e/o di gas naturale e/o idrica per uso domestico relativamente alla casa ove vive la famiglia, mentre, per accedere al bonus sociale idrico, serve anche essere in possesso della residenza.

Il contratto dev’essere attivo o, comunque, temporaneamente sospeso per morosità. In alternativa, uno dei componenti del nucleo familiare richiedente deve dimostrare di utilizzare, sempre in merito all’alloggio ove abita la famiglia, una fornitura condominiale centralizzata di gas naturale e/o idrica per uso domestico e l’utenza dev’essere attiva.

Per poter beneficiare del bonus, c’è un vincolo detto di unicità, cioé ogni nucleo familiare ha diritto a un solo bonus per tipologia – elettrico, gas e idrico – per anno di competenza della DSU relativa all’ISEE

Dal 1° gennaio 2021, la procedura di accesso e il diritto a tali bonus è stato reso automatico per tutti quei cittadini/nuclei familiari che presentano annualmente una DSU per l’accesso ad una prestazione sociale agevolata (come la richiesta dell’assegno di maternità, bonus bebè, mensa scolastica) e che risultano in condizione di disagio economico.

E’ dunque necessario ed esaustivo presentare la DSU ogni anno e ottenere un’attestazione di ISEE entro la soglia di accesso ai bonus, oppure essere titolari di Reddito o Pensione di cittadinanza.

 

Indicazioni sugli importi erogati per bonus sociali previsti

Ogni anno viene suddiviso in quattro trimestri, la somma prevista per i vari bonus è composta da una quota ordinaria più una somma integrativa temporanea a compensazione degli aumenti dei costi dell’energia degli ultimi mesi.

Il valore dei bonus sociali elettrico, gas e acqua dipendono dal numero di componenti del nucleo familiare ISEE indicati nella DSU.

Per esempio, una famiglia di 1-2 componenti per il IV trimestre 2022 potrà vedersi erogare un bonus elettrico pari ad euro 264,10, euro 86,10 al mese; una famiglia di 3-4 persone euro 321,42 al trimestre, euro 104,7 per ogni mese.

Per il bonus sociale gas, le variabili per il calcolo della somma prevista sono molte altre, si considerano infatti quelle enunciate poco fa, più la zona climatica dove viene erogata la fornitura (vanno da A ad F), oltre alla variabile di utilizzo del gas per:

  • solo uso acqua calda sanitaria e/o cottura cibi;
  • solo uso riscaldamento;
  • entrambi i tipi di utilizzo suddetti.

Per fare un esempio concreto, per una famiglia fino a 4 componenti, per l’uso di acqua calda sanitaria e/o uso cottura + riscaldamento avremo un bonus di euro 276,92 in zona A-B, un bonus pari ad euro 1.436,12 in zona F.

Per il bonus sociale acqua, l’Autorità garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua (pari a 50 litri per abitante al giorno) per ogni componente del nucleo familiare dell’utente.

 

Quando si ricevono i bonus sociali?

Nemmeno questa tempistica è un dato uguale per tutti. Dal 2022, infatti, il riconoscimento dei bonus sociali e la loro erogazione avviene con modalità differenti in base al servizio, elettricità, gas e acqua, e al tipo di fornitura, diretta di elettricità e gas, diretta di acqua, indiretta (condominiale) di gas e acqua. La fornitura è diretta quando è intestata ad uno dei componenti del nucleo familiare.

Data la variabilità dei casi e delle tante tipologie di utente, si rimanda al sito Arera (link https://www.arera.it/it/consumatori/bonus_qc.htm#egd) per maggiori dettagli sugli importi previsti e per le modalità di erogazione dei bonus.

 

Bonus caldaia

Il bonus caldaia è erogato a fronte dell’acquisto di una nuova caldaia ad alta efficienza energetica rispetto a quella preesistente, prevedendo la sostituzione della caldaia vetusta con una più innovativa. L’installazione di un nuovo bollitore per acqua sanitaria potrà, in primis, consentire alle famiglie di far fronte ai costi sempre più elevati dell’energia e, magari, impedire la ricezione di bollette da capogiro.

Nello specifico, vi sono quattro tipologie di sgravi fiscali di cui si può usufruire se l’acquisto della caldaia a condensazione, che abbia la classe energetica A o superiore, avviene entro il 31 dicembre 2022.

  • Bonus caldaia 50% in 10 anni: la prima tipologia di risparmio fiscale, erogata sotto forma di rimborso in sede di dichiarazione dei redditi nella misura del 50% del valore del bene da ripartire nei successivi 10 anni, è utilizzabile da coloro che hanno avviato la procedura per ottenere il bonus ristrutturazione. I titolari di una pratica di ristrutturazione potranno pertanto acquistare una caldaia, anche senza sistema evoluto di termoregolazione, che verrà inserita nelle detrazioni previste per il bonus mobili. L’unico requisito che dovrà avere l’elettrodomestico acquistato è che sia di classe A o superiore, mentre il tetto massimo di spesa previsto per la ristrutturazione non può superare euro 96.000 per le spese effettuate fino a fine dicembre.
  • Bonus caldaia 65%: questa opzione maggiormente conveniente dal punto di vista dell’importo recuperabile (65%) si ottiene tramite l’ecobonus ma, di contro, per ottenerla bisogna rispettare più criteri. Oltre all’acquisto e all’installazione di una caldaia a condensazione di classe energetica almeno di classe A, è richiesta altresì l’installazione di un sistema di termoregolazione evoluto di classe V, VI o VII. In particolare, il termostato che si avrà acquistando un sistema in classe V consente di regolare la temperatura dell’acqua con quella dell’ambiente circostante, il sistema di termoregolazione in classe VI ha una centralina termica che cambia la temperatura dell’acqua in virtù della temperatura interna ed esterna, infine, nella classe VII, la centralina di controllo ambientale presenta più sensori che rilevano le varie temperature. L’ecobonus prevede una somma massima di spesa da portare in detrazione pari ad euro 30.000;
  • Bonus caldaia per i condomini: non solo i singoli proprietari di appartamento, ma anche i condomini hanno diritto ad usufruire del bonus caldaia previsto per il 2022: con un risparmio fino al 70-75% con una spesa non superiore a 40.000 euro per ogni unità immobiliare, e fino all’80-85% se, oltre a installare le caldaie, il condominio apporta migliorie allo stabile per la sicurezza antisismica, in quest’ultimo caso il tetto massimo di spesa è pari ad euro 136.000;
  • Conto Termico 65%: per poter beneficiare di questa opzione, bisogna provvedere alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernali già esistenti con impianti a pompa di calore, ovvero al rimpiazzo di scaldacqua elettrici con impianti a pompa di calore, o ancora provvedere all’installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria – integrabili al sistema di riscaldamento. L’incentivo, previsto dal Bonus Caldaia 2022, è pari al 65% della spesa sostenuta e viene gestito dal GSE con il Conto Termico. Questo tipo di bonus, e solo questo, viene liquidato direttamente sul conto corrente del beneficiario entro due mesi dall’accettazione della richiesta. Fino a spese inferiori o pari a 5.000 euro, il pagamento avviene in un’unica soluzione, per cifre superiori, invece, il pagamento viene dilazionato in più rate, da due a cinque. Attenzione! Per operare questo tipo di lavori, non è possibile farsi applicare lo sconto in fattura o richiedere a colui che svolge i lavori la cessione del credito. In ultimo, è possibile beneficiare del Superbonus del 110% con un limite massimo di euro 30.000.

 

Scadenza bonus caldaia

La scadenza per l’esecuzione dei lavori è al 31 dicembre 2023 per i condomini e per gli edifici plurifamiliari, con riguardo agli edifici monofamiliari, invece, la scadenza è prevista per il 31 dicembre 2022. In relazione al Superbonus 110%, il bonus si applica nei casi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale già esistenti con pompe di calore o caldaie a biomassa.

Lo scopo di tale limite è quello di migliorare l’efficienza energetica degli impianti, che, una volta sostituiti, consentiranno un elevato risparmio energetico. L’installazione del nuovo impianto viene, infatti, certificata dal professionista che se ne occupa. L’avvio dei lavori e il bonus caldaia stesso possono essere richiesti sia dai proprietari, dai nudi proprietari, ma anche da chiunque usi con regolarità l’immobile, ovvero soggetti locatari, affittuari e comodatari. Il tutto va svolto inderogabilmente prima della scadenza del bonus del 31 dicembre 2022.

 

Come presentare domanda del bonus

E’ indispensabile comunicare i seguenti dati e fornire i documenti a ENEA, Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente:

  • la data di fine dei lavori;
  • il dettaglio della spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto installato.

Inoltre, bisognerà allegare i seguenti documenti specifici:

  • il certificato di asseverazione redatto da un ingegnere che attesti la classificazione del risparmio energetico;
  • tutte le fatture delle spese sostenute,
  • le ricevute dei bonifici con cui si sono effettuati i pagamenti con esplicita causale e con la dicitura specifica del bonus a cui si accede, il riferimento alla norma per cui si chiede il bonus, il codice fiscale del soggetto richiedente il bonus, la partita IVA (o codice fiscale) della ditta beneficiaria del pagamento.

La ricevuta della trasmissione della documentazione a ENEA, le schede tecniche dell’impianto installato e l’eventuale documentazione supplementare firmata, sia dal tecnico asseveratore che dal cliente, vanno conservate e portate al commercialista o al CAF che vi coadiuverà al momento di presentare la dichiarazione dei redditi.

Quest’ultimo passo è importantissimo per l’ottenimento del bonus caldaia, altrimenti vi sarà impossibile recuperare alcunché.

In conclusione, abbiamo descritto alcuni dei bonus accessibili dai cittadini per risparmiare sui consumi e per apportare delle migliorie alle proprie residenze abituali. Seppure si tratti di pratiche burocratiche più o meno complesse, vale la pena di informarsi bene su ciò che fa al caso tuo.

Anche un piccolo risparmio in bolletta può tornare utile. In generale, mai come in questi ultimi anni, ci si sta muovendo per rendere gli edifici più sicuri e più adatti ad essere vissuti agiatamente e nel rispetto dell’ambiente circostante. I benefici dei lavori che si possono svolgere saranno, inoltre, durevoli negli anni a venire.

   

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