Cos’è e come funziona il cashback di Stato e il super cashback

L’8 dicembre del 2020 è partito il tanto pubblicizzato “Piano Cashback” con cui lo Stato permette di recuperare il 10% delle spese effettuate, con limite di un importo massimo di 1.500 euro a semestre. Il meccanismo si basa su un programma di rimborsi per i soli acquisti in negozi fisici (è quindi escluso lo shopping online) fatti unicamente utilizzano i metodi di pagamento elettronico.

Sicuramente, una delle finalità di questa iniziativa è cercare di dare impulso al settore del commercio che, a causa della pandemia da Covid-19, deve archiviare un 2020 con un bilancio in profondo rosso. Tuttavia, lo scopo principale del legislatore è soprattutto un altro, vale a dire sfruttare il cashback di Stato per limitare il più possibile l’utilizzo di denaro contante, favorendo così metodi di pagamento facilmente tracciabili e cercando di assestare un duro colpo all’evasione fiscale.

Tutte le persone che hanno subito aderito all’iniziativa, ed effettuato almeno 10 transazioni nel mese di dicembre, potranno ricevere i primi rimborsi direttamente tramite bonifico sul conto corrente entro il 1° marzo 2021. Contemporaneamente, a partire dal 1° gennaio, è possibile concorrere anche al super cashback con in palio 1.500 euro a semestre per i primi 100mila consumatori con il maggior numero di operazioni e partecipare alla lotteria degli scontrini che premia coloro che hanno effettuato acquisti pagando con carte di debito o di credito.

Indice:

 

Come funziona il cashback di Stato

Il cashback di Stato è un sistema molto semplice che prevede l’applicazione di un programma di rimborsi per restituire una percentuale delle spese effettuate nell’arco di un semestre e pagate con metodi tracciabili. L’iniziativa è partita l’8 dicembre 2020 proprio per incentivare gli acquisti natalizi e si è trattato, a tutti gli effetti, di una fase sperimentale terminata il 31 dicembre. Coloro che sono riusciti a compiere almeno 10 operazioni in negozi fisici pagando con carta di credito o bancomat, dovrebbero ricevere il rimborso entro il 1° marzo. Il Governo ha calcolato che in tale data dovranno essere restituiti più di 220 milioni di euro.

A partire invece dal 1° gennaio 2021 è iniziato il piano cashback ordinario che terminerà il 30 giugno 2022. Durante questo periodo, il programma offre un rimborso nella misura del 10% delle spese effettuate dal consumatore, con un importo per semestre di 1.500 euro e sempreché vengano raggiunte almeno 50 transazioni nel medesimo arco temporale. Di conseguenza, facendo due rapidi calcoli, il rimborso massimo in un anno potrà essere pari a 300 euro. Inoltre, non bisogna dimenticare che per ogni pagamento la cifra considerata non può superare i 150 euro, scelta presa per cercare di favorire i consumatori che fanno molte operazioni di piccola entità e incentivare l’uso della carta anche per spese modeste.

In aggiunta al piano ordinario, il Governo ha previsto anche un cosiddetto super cashback. In pratica, si tratta di un ulteriore rimborso nella misura di 1.500 euro, che premia solo i primi 100.000 utenti registrati che nel semestre hanno effettuato il maggior numero di operazioni con pagamento elettronico. Chi fosse interessato potrà controllare la propria posizione nella classifica virtuale attraverso l’app IO, così da capire se rientra tra i papabili beneficiari del super cashback. La prima classifica definitiva verrà stilata e resa disponibile il 10 luglio 2021 e riguarderà i pagamenti effettuati tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.

Per ricapitolare i rimborsi vengono calcolati basandosi sui seguenti periodi:

  • primo semestre: dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021;
  • secondo semestre: dal 1° luglio 2021 al 30 dicembre 2021;
  • terzo e ultimo semestre: dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022.

L’accredito sul conto corrente del rimborso avviene entro 60 giorni dal termine del relativo semestre, inoltre tutti gli importi per cashback e super cashback sono esenti da tassazione.

 

Come partecipare al Piano cashback

La partecipazione al cashback di Stato richiede due semplici operazioni:

  • scaricare l’app per i servizi pubblici IO (la stessa già utilizzata per il Bonus Vacanze);
  • l’iscrizione al programma attraverso le credenziali personali.

Chi non fosse iscritto, lo può fare utilizzando lo SPID, oppure la carta di identità elettronica (CIE).

La registrazione è piuttosto semplice, infatti viene richiesto l’inserimento del codice fiscale e dell’IBAN del conto corrente su cui verranno accreditati i rimborsi. Inoltre, l’utente dovrà indicare quali tipi di strumenti di pagamento elettronico intende utilizzare per gli acquisti.

In qualsiasi momento ogni contribuente potrà decidere di cancellare la propria iscrizione, ma ovviamente perderà i rimborsi fino a quel punto accumulati e non ancora scaduti.

In realtà, come vedremo nel dettaglio fra poco, non è detto che sia sempre necessaria l’iscrizione all’app IO e il possesso dello SPID, o della carta di identità elettronica. Infatti alcune banche e istituti di pagamento permettono di utilizzare le loro app convenzionate con PagoPA come: Satispay, PostPay, l’app di Banca Sella e Bancoposta, Nexi, Hype, Yap e Enel X Pay.

 

Chi può partecipare al Piano cashback di Stato?

Come abbiamo spiegato nel precedente paragrafo, per ricevere i rimborsi sulle spese effettuate è necessario iscriversi al programma. Non ci sono particolari limitazioni o requisiti da dover rispettare e, di fatto, possono partecipare tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia. E’ ammesso anche ogni genere di acquisto purché avvenuto in un esercizio fisico, mentre sono escluse le spese effettuate nell’ambito di attività lavorative, professionali e imprenditoriali.

Il privato invece, può acquistare qualsiasi bene o servizio e aver diritto alla restituzione di parte della spesa. Quindi, il piano cashback comprende acquisti di generi alimentari, gadget elettronici, abbigliamento ma anche spese mediche, per vitto e alloggio nonché rifornimento carburante e via discorrendo. Il fatto di non aver inserito gli acquisti su e-commerce ha il chiaro intento di favorire i punti vendita tradizionali, particolarmente colpiti dall’emergenza sanitaria. Inoltre, sappiamo bene come le transazioni online avvengano, praticamente, solo con metodi di pagamento elettronico tracciabili per cui sarebbe stato un vero salasso per lo Stato. se non un provvedimento insostenibile.

Se il consumatore deve provvedere ad iscriversi al programma, l’esercente invece non dovrà fare nulla. Infatti, spetta ai gestori dei terminali di pagamento elettronico (POS) doversi uniformare se intendono aderire all’iniziativa. Ad oggi partecipano i seguenti operatori:

  • Pagobancomat;
  • Poste Italiane;
  • American Express;
  • Banca Sella;
  • Axepta BNL;
  • Bancomat Pay;
  • Iccrea;
  • Nexi;
  • Satispay;
  • SumUp;
  • SIApay;
  • Six Payments;
  • Mercury Payment.

Tramite l’app IO, oppure attraverso gli altri strumenti offerti da operatori e banche, l’utente può visualizzare le transazioni valide ai fini cashback. A tal proposito, l’operazione è visibile solo il giorno seguente l’acquisto (in alcuni casi potrebbero volerci 3 giorni lavorativi), giusto il tempo necessario perché venga contabilizzata dal circuito bancario.

 

Quali sono gli strumenti di pagamento ammessi?

Il pagamento può essere effettuato utilizzando le carte di credito dei principali circuiti quali Visa, Mastercard, American Express, Maestro, ecc. Sono ammessi anche i metodi con carte Pagobancomat, Bancomat Pay e Satispay.

Il programma di cashback non prevede però l’impiego di metodi quali Apple Pay, Google Pay e Samsung Pay, ovvero tutti gli strumenti elettronici che impiegano smartphone o altri dispositivi mobile per effettuare il pagamento. Tali sistemi, pur appoggiandosi ad una carta di credito fisica, al momento del pagamento generano un codice identificativo diverso e non riconosciuto ai fini del cashback.

Nel giro di breve tempo dovrebbero essere abilitate anche le carte regalo e le carte sociali (social card e carta Acquisti). Comunque il requisito richiesto è l’emissione della carta da parte di operatori convenzionati con PagoPA.

 

Limiti di spesa e rimborsi

Il regolamento ha previsto un rimborso nella misura del 10%, da applicare sulla somma totale dei singoli importi semestrali. Le transazioni con spesa superiore a 150 euro non vengono conteggiate, quindi non partecipano al piano cashback.

Di conseguenza, sarà possibile ottenere un rimborso massimo per acquisto di 15 euro. Ad ogni modo, in un semestre, il limite di spesa è stato fissato a 1.500 euro.

 

Il calendario dei rimborsi

I rimborsi vengono accreditati quasi immediatamente all’interno dell’app, tuttavia verranno bonificati sul conto corrente solo dopo due mesi dall’ultimo giorno del semestre. Chi ha aderito all’iniziativa sperimentale del cashback di Natale, riceverà il denaro tra fine febbraio e inizio marzo 2021. Il calendario completo dei rimborsi è il seguente:

  • fase sperimentale (dall’8 dicembre 2020 al 31 dicembre 2020), rimborsi entro il 1° marzo 2021;
  • primo semestre (dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021), rimborsi accreditati dopo 60 giorni dalla fine del periodo;
  • secondo semestre (dal 1° luglio 2021 al 30 dicembre 2021), rimborsi accreditati dopo 60 giorni dalla fine del periodo;
  • terzo e ultimo semestre (dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022), rimborsi accreditati dopo 60 giorni dalla fine del periodo.

 

Le novità di gennaio

Dal 1° gennaio è partito il vero e proprio piano di rimborsi dopo la prova del cashback di Natale. In questa nuova fase, il sostanziale cambiamento riguarda il numero minimo di transazioni da effettuare nel semestre: passano dalle 10 richieste per il solo mese di dicembre 2020 alle 50 attuali.

Gli utenti già registrati lo scorso anno non dovranno fare nulla, mentre gli altri dovranno iscriversi all’app IO, oppure attivare l’adesione al servizio direttamente dal sistema di mobile payment che utilizzano abitualmente, sempreché sia previsto dall’operatore.

Un’altra novità riguarda l’introduzione del super cashback che premierà i primi 100mila consumatori che effettueranno il maggior numero di acquisti nel semestre.

 

È possibile partecipare al cashback senza scaricare l’app IO e utilizzare lo SPID?

Alcuni utenti che già impiegano determinate app di pagamento, hanno la possibilità di aderire al piano cashback senza necessità di scaricare l’app IO, e pur non essendo in possesso dello SPID o della carta di identità elettronica. Nello specifico si tratta di:

  • Satispay: questo famoso sistema di mobile payment ha introdotto un’apposita funzionalità all’interno della sezione Servizi: in una manciata di secondi e con pochi tap è possibile attivare la partecipazione al cashback di Stato;
  • Nexi: gli utenti delle app Nexi, Yap e Nexi Pay non hanno bisogno di nessuna nuova registrazione per partecipare al programma dei rimborsi. Inoltre Nexi Pay permette di utilizzare, ai fini cashback, anche gli acquisti pagati con Apple Pay, Samsung Pay e Google Pay. Yap, invece, aggiunge un ulteriore cashback di 200 euro a quello previsto dal Governo;
  • Enel X Pay: oltre alla possibilità di sfruttare fin da subito il conto online di Enel X Financial Services per aderire al cashback di Stato senza autenticazione SPID o CIE sull’app IO, gli utenti possono aggiungere le spese per bollette di luce e gas pagate nei centri “Punto Puoi di Enel X“. Da non dimenticare nemmeno la possibilità di calcolare nel rimborso eventuali acquisti effettuati dai figli;
  • Poste Italiane: tutti i titolari di una carta BancoPosta, oppure PostPay possono sfruttare le relative app per iscriversi al cashback. Inoltre, l’azienda ha introdotto l’opportunità di pagare tramite codice PostPay aggiungendo un ulteriore euro per ogni transazione eseguita, oltre al 10% già riconosciuto dallo Stato;
  • Banca Sella: l’app permette l’adesione al cashback senza ulteriori registrazioni e offre anche estrazioni trimestrali con premi destinati ai soli iscritti al piano di rimborsi;
  • Hype: con pochi passaggi è possibile collegare la carte Hype e il relativo IBAN al servizio di cashback, verificando le transazioni eseguite e il rimborso maturato;
  • Flowe: si tratta dell’app messa a disposizione da banca Mediolanum per tutti i titolari di un conto Flowe, i quali potranno registrarsi al programma di rimborsi andando nella sezione Cashback e cliccando semplicemente sul pulsante Guadagna.

 

Cos’è e come funziona il super cashback

Il super cashback rientra nel cosiddetto piano Italia cashless per incentivare, l’impiego di strumenti di pagamento tracciabili anziché il contante. L’iniziativa si affianca al programma ordinario di rimborsi, quindi vi parteciperanno tutti i consumatori già iscritti tramite l’app IO, oppure dotati di sistema di mobile payment che integra, tra i servizi offerti, l’adesione al cashback di Stato.

Lo scopo del super cashback è quello premiare i consumatori che, a partire dal 1° gennaio 2021, effettueranno il maggior numero di transazioni con i metodi di pagamento elettronici consentiti. In pratica, sarà necessario comparire tra i primi 100mila utenti della classifica al termine del semestre, per ottenere così il super cashback  di 1.500 euro. L’aspetto interessante, e per che per certi versi sta creando qualche problema, è che conta solo il numero di transazioni effettuate e non gli importi delle spese: ai fini della classifica un caffè ha lo stesso valore di un paio di pantaloni.

La mancanza di un limite minimo di spesa e di controlli ha infatti immediatamente acceso l’ingegno e la fantasia di molti furbetti. Non sono pochi i casi segnalati di persone che hanno effettuato un numero spropositato di transazioni (anche oltre 80) per un rifornimento di carburante di 20 euro presso lo stesso distributore. I gestori insospettiti dal valore irrisorio degli importi e pensando ad un problema nel sistema di pagamento, hanno verificato i video di sicurezza osservando scene davvero degne della peggior commedia all’italiana. I soggetti in questione non hanno commesso alcun reato o violazione, tuttavia i fatti non sono certo passati inosservati alle autorità competenti che, con tutta probabilità, modificheranno a breve il regolamento.

In una famiglia, tutti i membri maggiorenni possono partecipare al super cashback. Inoltre, anche se un consumatore ha ottenuto il premio nel precedente semestre, può concorrere per i successivi 6 mesi allo stesso premio. In linea teorica, una coppia potrebbe ottenere un importo massimo annuo di ben 6.000 euro.

Il calendario suddiviso in semestri presenta le stesse scadenze relative al cashback ordinario. Non cambia nulla nemmeno circa i metodi di pagamento consentiti e il sistema per il versamento dei rimborsi tramite bonifico bancario sull’IBAN indicato in fase di registrazione.

 

Come ottenere il doppio rimborso

La mancanza di norme precise e buchi del regolamento sono state sfruttate con prontezza dai furbetti del cashback per accumulare il più alto numero di transazioni in tempi molto brevi. Lo scopo è chiaramente quello di accumulare operazioni per finire, magari, tra i primi 100mila della classifica del super cashback.

Oltre a metodi che sfiorano il ridicolo come pagare un prodotto alla volta alla casa automatica del supermercato, ve ne sono invece di decisamente più ingegnosi. Uno di questi permette di raddoppiare la percentuale del rimborso portandola addirittura al 20%.

Lo stratagemma sfrutta le carte di credito precaricate. Si tratta di strumenti di pagamento elettronico usa e getta con un importo caricato che, solitamente, parte da un minimo di 25 euro. A differenza di una classica carta di debito, questa tipologia non è collegata a nessun conto corrente e non può nemmeno essere riutilizzata una volta scaduto il credito al suo interno.

Il funzionamento per ottenere un cashback del 20% è molto semplice e basta eseguire i seguenti passaggi:

  • acquistare la carta precaricata utilizzando come metodo di pagamento una carta di credito registrata al piano cashback di Stato con l’app IO. In questo modo otteniamo il 10% per la spesa della carta prepagata;
  • registrare la carta precaricata all’interno dell’app IO, così da poter conteggiare gli acquisti pagati attraverso tale strumento tra quelli validi per ottenere il rimborso.

Facciamo un esempio per capire meglio come funziona questo metodo. Supponiamo di aver acquistato una carta prepagata del valore di 150 euro, ottenendo così un rimborso di 15 euro. Se andiamo a registrare la carta appena acquistata nell’app IO, avremo anche un ulteriore 10% sui 150 euro che spenderemo per i successivi acquisti pagati con quest’ultima carta. Una volta esaurito il credito sulla carta avremo ottenuto 30 euro di cashback ovvero come se avessimo speso 300 euro, ma in realtà l’esborso è stato soltanto di 150 euro.

 

Come ottenere il cashback di Stato anche per gli acquisti online

Se, sulla carta, gli acquisti online sono stati esclusi dalla possibilità di essere conteggiati per l’ottenimento del cashback di Stato, aguzzando un po’ l’ingegno, gli italiani, popolo di fantasiosi e “inventori” ha escogitato il metodo per bypassare questo apparente vincolo ed ottenere il conteggio delle spese effettuate, anche online, per ottenere, a fine trimestre, il rimborso del 10% previsto dal programma cashback.

Il metodo è piuttosto semplice, e segue la falsa riga di quello utilizzato per ottenere il doppio rimborso delle transazioni. Infatti, è possibile arginare il problema acquistando nei supermercati, o centri commerciali, ad esempio, buoni e ricariche Amazon, PlayStation plus, Xbox o Nintendo, pagando il tutto alla cassa del supermercato, che è un negozio fisico, effettuandone il pagamento attraverso la carta di credito o di debito iscritta al programma cashback.

Con questo procedimento, otterremo il 10% di cashback sull’acquisto di un titolo di credito spendibile presso un negozio online, potendo così, in qualche modo, bypassare il vincolo del mancato conteggio degli acquisti online per il cashback di Stato.

Questo modus operandi, così come quello citato nel paragrafo precedente per ottenere il doppio cashback restano consentiti e, soprattutto legali, fino a quando una specifica normativa non ne vieti la messa in pratica.

   

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